Dream Ap: una casa per l’autonomia e le relazioni
Il progetto Dream Ap, promosso dall’Associazione italiana persone Down, è stato presentato ad Assisi in una sala gremita. Si tratta di un progetto di co-housing sociale che prenderà forma in una struttura di 200 metri quadrati su tre piani nel cuore di Assisi, con l’obiettivo di diventare “la casa dove ogni ragazzo potrà sperimentare autonomia e relazioni” e “restituire bellezza alla vita”.
Il progetto prevede la realizzazione di tre strutture: Dream Ap Home for Life, una casa dove i ragazzi potranno trascorrere i weekend e, a partire dal terzo anno di attività, vivere in co-housing; Dream Ap Restaurant, dove i ragazzi saranno impegnati in attività ristorative come prima occupazione; e Dream Ap Holiday Home, una struttura ricettiva che sarà gestita dai ragazzi.
Nel primo biennio di attività (2025/2027), una ventina di ragazzi, divisi in gruppi, potranno sperimentare i weekend nella casa. A partire dal 2028, la struttura potrà accogliere stabilmente 7-10 ragazzi.
Il sostegno delle istituzioni
Il progetto Dream Ap ha ricevuto il sostegno di diverse istituzioni, tra cui il Comune di Assisi e la Regione Umbria, rappresentate alla presentazione da Donatella Tesei, presidente della Regione, Paola Fioroni, presidente dell’Osservatorio disabilità, e Stefania Proietti, sindaca di Assisi.
La ministra per le Disabilità, Alessandra Locatelli, ha definito il progetto “ambizioso” e ha sottolineato la necessità di sostenerlo, ricordando che l’Umbria sarà sede del primo G7 sull’inclusione, che si terrà ad Assisi e Perugia.
La presidente Tesei ha assicurato il sostegno della Regione, definendo il progetto “bello” e in linea con il messaggio che si vuole lanciare con il G7. La sindaca Proietti ha definito Dream Ap “un sogno che ha la forma di una casa per i nostri figli e cittadini”
Un progetto di inclusione e autonomia
Il progetto Dream Ap rappresenta un’iniziativa lodevole che punta a promuovere l’inclusione sociale e l’autonomia dei ragazzi con sindrome di Down. Offrire loro la possibilità di vivere in un contesto di co-housing, di lavorare e di avere un ruolo attivo nella comunità è un passo fondamentale per costruire una società più equa e inclusiva. Il progetto, inoltre, potrebbe diventare un modello da replicare in altre realtà, contribuendo a migliorare la qualità di vita delle persone con disabilità.