Nemo trionfa con ‘The Code’
La vittoria di Nemo all’Eurovision Song Contest 2024 con “The Code” è un momento storico per la Svizzera, che torna a trionfare dopo decenni. L’artista, che si identifica come non binario, ha portato sul palco una bandiera con i colori giallo, bianco, viola e nero, simbolo del movimento non binario. Nemo si conferma così un faro di inclusione e diversità, dimostrando come l’Eurovision possa essere una piattaforma per la rappresentazione di tutte le identità.
L’ombra della politica sull’Eurovision
L’edizione 2024 dell’Eurovision è stata segnata da un clima politico teso, con il conflitto in Medio Oriente che ha avuto un impatto evidente sulla serata. Eden Golan, l’artista che rappresentava Israele, è stata pesantemente fischiata dal pubblico in sala e la giuria ha subito critiche durante le votazioni. All’esterno dell’arena, manifestazioni filo-palestinesi hanno cercato di avvicinarsi, creando un clima di tensione che ha reso evidente la difficile situazione internazionale.
A dimostrazione dell’influenza del conflitto, alcuni giurati hanno preso posizione in segno di protesta. Alessandra Mele, portavoce della Norvegia, ha annunciato il suo ritiro dal ruolo, motivando la decisione con le parole: “C’è un genocidio in corso”. Anche Kaarija, portavoce della Finlandia, ha seguito la stessa strada.
Angelina Mango brilla con ‘La noia’
Angelina Mango, la rappresentante italiana, ha ottenuto un ottimo settimo posto con “La noia”, confermando il suo talento e la sua capacità di conquistare il pubblico. La sua performance è stata apprezzata sia dalle giurie tecniche che dal pubblico a casa, dimostrando la sua capacità di farsi strada nel panorama musicale internazionale.
Nonostante il tifo da parte di numerosi personaggi di spicco come Marco Mengoni, Damiano David dei Maneskin, Amadeus, Adriano Celentano, Laura Pausini, Fiorello, la cantante non ha vinto, ma ha comunque lasciato un segno indelebile nella storia dell’Eurovision.
Un’edizione segnata dalla politica e dal trash
L’Eurovision 2024 è stata un’edizione ricca di contrasti. Da un lato, la musica ha unito, con artisti come Iolanda del Portogallo e Slimane della Francia che hanno invocato la pace. Dall’altro, il conflitto in Medio Oriente e la guerra in Ucraina hanno portato un’ondata di polemiche e di proteste.
Nonostante il clima teso, l’Eurovision ha mantenuto il suo lato trash con costumi bizzarri, esibizioni eccessive e canzoni non sempre memorabili. Tuttavia, l’evento ha dimostrato di essere un palcoscenico internazionale che riflette il panorama sociale e politico del mondo.