
Il pugilato resta olimpico: una decisione importante per Los Angeles 2028
Il Comitato Olimpico Internazionale (CIO), in apertura dei lavori a Costa Navarino, in Grecia, ha preso una decisione significativa per il futuro dello sport olimpico: proporre l’ammissione del pugilato ai Giochi di Los Angeles 2028. La decisione, che dovrà essere ratificata dalla 144/a Sessione, è stata accolta con favore dal presidente uscente Thomas Bach, che si è detto “molto fiducioso” sul futuro della ‘nobile arte’ all’interno del programma olimpico. Questo risultato è stato reso possibile anche grazie al lavoro del nuovo ente internazionale ‘World Boxing’, che ha contribuito a garantire gli standard necessari per la partecipazione olimpica.
La successione di Bach: una sfida geopolitica e sportiva
Mentre il CIO guarda al futuro del pugilato, l’attenzione è concentrata sulla scelta del successore di Thomas Bach, che avverrà giovedì. La corsa alla presidenza è caratterizzata da questioni di geopolitica di rilievo, tra cui le Olimpiadi di Los Angeles nell’era Trump, il tema della partecipazione di atleti transgender ai Giochi e la complessa questione della riammissione degli atleti russi. Sette candidati sono in lizza, ma tre sembrano avere maggiori possibilità di successo: Sebastian Coe, presidente di ‘World Athletics’, Juan Antonio Samaranch jr, figlio dell’ex presidente del CIO, e Kirsty Coventry, olimpionica del nuoto e ministro dello sport e dei giovani dello Zimbabwe. L’elezione di Coventry rappresenterebbe una svolta storica, in quanto sarebbe la prima donna e il primo rappresentante dell’Africa a guidare il CIO.
Bach non si sbilancia: “È tempo di nuovi leader”
In conferenza stampa, Thomas Bach ha evitato di esprimere preferenze sul suo successore, limitandosi a ribadire quanto già affermato durante le Olimpiadi di Parigi: “Penso che sia il momento giusto per me di lasciare, perché è un tempo nuovo, che richiede nuovi leader”. Bach ha sottolineato l’importanza di una governance rinnovata e ha preferito non aggiungere ulteriori commenti sui singoli candidati.
Il complesso meccanismo di elezione del presidente del CIO
L’elezione del presidente del CIO è un processo articolato e rigoroso, che si svolge in più fasi. A partire dall’elezione del conte belga Henri de Baillet-Latour nel 1925, i candidati devono superare una serie di turni di votazione fino a quando uno di loro ottiene la maggioranza assoluta dei voti. Le votazioni si svolgono a porte chiuse, senza l’utilizzo di dispositivi elettronici. Ad ogni tornata, il candidato con il minor numero di consensi viene eliminato, e in caso di parità si procede con una votazione intermedia. I risultati delle votazioni rimangono segreti fino alla proclamazione del vincitore, il che aggiunge un elemento di incertezza e suspense all’evento.
Questioni cruciali sul tavolo: Russia, transgender e il futuro dello sport
I lavori della 144/a Sessione del CIO sono di fondamentale importanza per il futuro dello sport mondiale. Oltre all’elezione del nuovo presidente, saranno affrontate questioni cruciali come la partecipazione degli atleti russi alle competizioni internazionali e il tema della presenza di atleti transgender e iperandrogeni, che ha sollevato un acceso dibattito durante le Olimpiadi di Parigi. Le diverse posizioni dei candidati su questi temi renderanno l’elezione ancora più interessante e determinante per il futuro dello sport.
Un momento di svolta per lo sport olimpico
L’elezione del nuovo presidente del CIO rappresenta un momento di svolta per lo sport olimpico. Le sfide che attendono il successore di Bach sono numerose e complesse, dalla gestione delle questioni geopolitiche alla necessità di garantire un ambiente inclusivo e rispettoso per tutti gli atleti. La scelta del nuovo leader sarà determinante per il futuro dei Giochi Olimpici e per la loro capacità di rappresentare un simbolo di unità e fair play a livello globale.