
Un viaggio attraverso l’Italia in guerra
Antonio Albanese, noto al pubblico per le sue interpretazioni comiche e la sua versatilità artistica, si cimenta per la prima volta nella narrativa con ‘La strada giovane’, un romanzo edito da Feltrinelli e disponibile nelle librerie a partire dal 1° aprile. L’opera trae ispirazione da una vicenda familiare, trasportando il lettore nell’Italia del 1944, un paese dilaniato dalla guerra e dall’occupazione nazista.
Il protagonista è Nino, un giovane panettiere siciliano che, dopo l’8 settembre, viene catturato e deportato in un campo di prigionia tedesco. Lungi dal rimpatrio sperato, Nino si ritrova a patire fame, freddo e paura, privato persino dei diritti riconosciuti ai prigionieri di guerra. In questo contesto di sofferenza, stringe amicizia con Lorenzo, un giovane toscano colto e intraprendente, e con il Piemontese, un gigantesco macellaio. Insieme, i tre decidono di fuggire, sfruttando il caos dei festeggiamenti di Capodanno.
La fuga e la ricerca della libertà
La fuga si rivela però tutt’altro che semplice. Orientarsi in un paese sconosciuto, trovare cibo e riparo diventa un’impresa ardua, resa ancora più difficile dalla paura e dalla diffidenza della gente. La Sicilia, la meta agognata da Nino, sembra irraggiungibile, e il giovane, chilometro dopo chilometro, è costretto a lasciare sul terreno la sua innocenza e la sua giovinezza.
Un momento particolarmente toccante del romanzo è descritto attraverso il pane, simbolo di sostentamento e di speranza: “Addentandolo, Nino non riuscì più a trattenere il pianto, perché quello, per quanto secco, era pane vero, il primo che mangiava da settimane, da mesi, da prima di finire internato. Non sapeva ancora di casa, quel pane, ma almeno non sapeva di cenere”.
Memoria, affetti e speranza come motori di resilienza
A sorreggere Nino nel suo interminabile viaggio attraverso un’Italia martoriata, tra territori occupati dai nazisti, bande partigiane e bombardamenti, è il ricordo della bellezza e il calore degli affetti. Si nutre con le lumache rosse che emergono dopo la pioggia e per resistere rievoca la festa del Santo a Ferragosto, il profumo di burro e vaniglia dei biscotti paterni, l’emozione della Targa Florio e, soprattutto, il ricordo dei baci di Maria Assunta, la ragazza che lo aspetta a casa e che lui desidera riabbracciare a ogni costo.
In ‘La strada giovane’, Antonio Albanese riesce a coniugare tensione, drammaticità e tenerezza, offrendo al lettore un romanzo intenso e commovente che celebra la resilienza umana e la forza degli affetti di fronte alle avversità della guerra.
Antonio Albanese: dall’arte comica alla narrativa
Antonio Albanese, noto per la sua carriera di successo come attore, comico e regista, si conferma un artista poliedrico con questo suo esordio nella narrativa. Non è la prima volta che Albanese si cimenta con la scrittura: nel 2017 ha pubblicato per Feltrinelli ‘Lenticchie alla julienne. Vita, ricette e show cooking dello Chef Alain Tonné’, un’opera che testimonia la sua versatilità e la sua capacità di affrontare temi diversi con originalità e ironia.
Con ‘La strada giovane’, Albanese dimostra di saper toccare corde profonde, narrando una storia di guerra e di speranza con sensibilità e umanità, confermando il suo talento a tutto tondo.
Un romanzo che celebra la resilienza e la memoria
‘La strada giovane’ di Antonio Albanese è un romanzo che commuove e fa riflettere. Attraverso la storia di Nino, l’autore ci ricorda la forza degli affetti e la capacità di resilienza dell’essere umano di fronte alle tragedie della storia. Un libro che invita a non dimenticare il passato, a custodire la memoria e a valorizzare i legami che ci tengono ancorati alla vita.