L’emendamento della Lega: riti islamici in italiano
Un emendamento al decreto Sicurezza presentato dai deputati della Lega Igor Iezzi e Laura Ravetto ha scatenato polemiche. La proposta, che prevede l’obbligo di celebrare i riti islamici in italiano nei centri culturali, è stata definita “uno scherzo” dal capogruppo Avs in Commissione Affari Costituzionali della Camera, Filiberto Zaratti. Secondo la Lega, questa misura servirebbe a prevenire la propaganda e la radicalizzazione religiosa, e quindi eventuali attentati. L’emendamento prevede sanzioni amministrative da 2.000 a 10.000 euro per chi viola la disposizione, oltre alla possibilità di chiusura del luogo di culto da parte del prefetto.
Le reazioni all’emendamento
L’emendamento è stato accolto con sdegno dall’opposizione. Zaratti ha accusato la Lega di “fomentare divisioni e odio nella nostra società”. “Sembra uno scherzo – ha commentato – invece è tutto vero. La Lega non sa più cosa inventare per fomentare divisioni e odio nella nostra società”.La proposta ha sollevato dubbi anche tra le altre forze politiche. “Non capisco la logica di questa proposta – ha dichiarato un esponente di Forza Italia – non vedo come la lingua possa influenzare la radicalizzazione religiosa”.
Il contesto: il decreto Sicurezza e gli emendamenti
L’emendamento della Lega è solo uno dei 343 presentati al decreto Sicurezza, che è attualmente all’esame delle commissioni Affari Costituzionali e Giustizia della Camera. La maggioranza ha presentato 53 emendamenti, di cui 35 della Lega, 10 di FdI, 7 di FI e 1 di Noi Moderati. L’opposizione ha presentato 100 emendamenti del Pd, 97 del M5s, 48 di Avs, 2 di Azione, 20 di Iv, 12 di +Europa e 8 del Misto.Il decreto Sicurezza, presentato dal governo Meloni, contiene una serie di misure volte a contrastare l’immigrazione illegale e la criminalità. Il decreto è stato oggetto di critiche da parte dell’opposizione, che lo accusa di essere un atto di retorica e di non affrontare in modo efficace i problemi reali.
Un’iniziativa pericolosa e discriminatoria
L’emendamento della Lega, oltre ad essere irrealistico e inefficace, è un chiaro esempio di discriminazione e di intolleranza. Imporre l’uso della lingua italiana per i riti religiosi è un’ingerenza inaccettabile nella libertà di culto e potrebbe avere conseguenze negative per la convivenza civile. La Lega dovrebbe concentrarsi su misure concrete per combattere la criminalità e l’immigrazione illegale, invece di alimentare divisioni e sospetti.