Un’edizione degli Oscar all’insegna dell’impegno e della diversità
Mentre il mondo è scosso da tensioni politiche e sociali, Hollywood si prepara a celebrare la 97ª edizione degli Academy Awards con una selezione di film che riflettono le complessità del nostro tempo. Le nomination per gli Oscar 2025, annunciate oggi a Beverly Hills, hanno rivelato una forte tendenza verso opere cinematografiche impegnate, che affrontano temi come l’identità trans, l’immigrazione, l’antisemitismo e i pericoli dell’autoritarismo.Il musical di Jacques Audiard per Netflix, Emilia Pérez, ha conquistato un numero record di 13 nomination, un primato per un film non in lingua inglese. La pellicola, che esplora l’identità trans, ha portato alla storica candidatura di Karla Sofía Gascón come migliore attrice protagonista, la prima donna apertamente trans a ricevere questo riconoscimento.Anche The Brutalist di Brady Corbet, con le sue 10 nomination, si distingue per il suo sguardo critico sul trauma dell’immigrazione e l’antisemitismo. Wicked, il musical ispirato al Mago di Oz, ha ottenuto 10 candidature, celebrando la resistenza contro l’autoritarismo.
Il ritorno di Trump e l’eco a Hollywood
Il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca ha avuto un’eco anche nelle nomination degli Oscar. The Apprentice, il film che racconta la giovinezza del tycoon, ha faticato a trovare un distributore negli Stati Uniti a causa delle minacce legali del neo-presidente. Nonostante le difficoltà, il film ha ottenuto candidature per Sebastian Stan, che interpreta Trump, e Jeremy Strong, nel ruolo dell’avvocato Roy Cohn.
Venezia trampolino di lancio per gli Oscar
La Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia si conferma un trampolino di lancio per gli Oscar. Sei film presentati al Lido hanno ricevuto un totale di 17 nomination, tra cui The Brutalist, vincitore del Leone d’argento per la regia, e Io sono ancora qui, premiato per la sceneggiatura.
Le categorie principali: sorprese e conferme
Nella categoria del miglior film, dieci produzioni sono in lizza per la statuetta: Anora, The Brutalist, A Complete Unknown, Conclave, Dune: Part Two, Emilia Pérez, I’m Still Here – Io Sono Ancora Qui, Nickel Boys, The Substance e Wicked. Tra questi, spiccano due musical (Emilia Pérez e Wicked) e un biopic con forte componente musicale (A Complete Unknown).La categoria della miglior regia ha visto l’inaspettata inclusione di Coralie Fargeat per The Substance, unica donna in lizza, insieme a Sean Baker (Anora), Brady Corbet (The Brutalist), James Mangold (A Complete Unknown) e Jacques Audiard (Emilia Pérez). Tra le migliori attrici protagoniste, oltre alla già citata Karla Sofía Gascón e Fernanda Torres (I’m Still Here), spiccano Cynthia Erivo (Wicked), Mikey Madison (Anora) e Demi Moore (The Substance). La cinquina dei migliori attori vede in gara Adrien Brody (The Brutalist), Timothée Chalamet (A Complete Unknown), Colman Domingo (Sing Sing), Ralph Fiennes (Conclave) e Sebastian Stan (The Apprentice).
Isabella Rossellini: una candidatura speciale
Isabella Rossellini ha ricevuto la sua prima candidatura agli Oscar come migliore attrice non protagonista per il ruolo di Suor Agnes in Conclave. L’attrice ha dedicato la nomination ai genitori, Ingrid Bergman e Roberto Rossellini, e all’ex compagno David Lynch, scomparso di recente. Le sue rivali nella categoria sono Monica Barbaro (A Complete Unknown), Ariana Grande (Wicked), Felicity Jones (The Brutalist) e Zoe Saldana (Emilia Pérez).
L’esclusione di Vermiglio e gli altri film internazionali
L’Italia, purtroppo, non è riuscita a entrare nella cinquina dei migliori film internazionali con Vermiglio di Maura Delpero. I film in lizza per la statuetta sono I Am Still Here – Io Sono Ancora Qui (Brasile), Emilia Perez (Francia), Girl With The Needle (Danimarca), Flow (Lettonia) e Il Seme del Fico Sacro (Germania).
Un’edizione degli Oscar che guarda al futuro
Le nomination agli Oscar 2025 riflettono un cambiamento nel panorama cinematografico, con una maggiore attenzione a temi sociali e politici. L’inclusione di film che esplorano l’identità di genere, l’immigrazione e la resistenza all’autoritarismo dimostra una volontà di Hollywood di confrontarsi con le sfide del mondo contemporaneo. L’esclusione di Vermiglio è un peccato, ma le candidature di Isabella Rossellini e di altri film italiani a Venezia testimoniano la vitalità del cinema italiano. L’edizione di quest’anno, inoltre, sottolinea il ruolo sempre più importante dei festival come Venezia come trampolino di lancio per il cinema d’autore internazionale.