Un messaggio di vita e di speranza
Raoul Bova torna a teatro con “Il nuotatore di Auschwitz”, uno spettacolo che si ispira alla vera storia del primatista mondiale francese Alfred Nakache e al libro “Uno psicologo nei lager” di Viktor E. Frankl, entrambi prigionieri nel campo di concentramento nazista.
La pièce, scritta e diretta da Luca De Bei e prodotta da Il Parioli e Enfi Teatro, sarà in scena al Parioli Costanzo di Roma dal 27 novembre all’8 dicembre.
“Non sono cose ‘belle’ da vedere. Da uomo le combatto e le contrasto con tutta la forza che ho nel corpo. Ma questo spettacolo non è una denuncia, è uno spunto per sopravvivere, per accettare e vivere questo mondo. È un messaggio di vita e di speranza”, ha dichiarato Bova, che per la prima volta lavora a teatro con il figlio Francesco, autore delle musiche.
Un progetto teatrale con un forte messaggio
“Era tempo che cercavo un progetto teatrale”, racconta Bova, che quest’estate, a causa di un problema al menisco, ha avuto tempo per riflettere. “A volte uno stato d’animo particolare ti può mostrare cose che non hai mai visto o farti provare emozioni per te nuove”, continua Bova. “Ne ho parlato con Luca De Bei. Volevo che il teatro rappresentasse un messaggio e non una semplice performance, anche per darmi delle risposte. Volevo che l’obiettivo non fossero le critiche o i risultati, ma comunicare un senso di vita, di voglia di riuscirci. Se anche solo a uno spettatore arriverà questo concetto, ne sarà valsa la pena.”
La storia di Alfred Nakache e Viktor E. Frankl
Lo spettacolo “Il nuotatore di Auschwitz” si basa sulle storie di Alfred Nakache e Viktor E. Frankl, entrambi prigionieri nel campo di concentramento nazista. La pièce racconta le loro esistenze e la lettura di Frankl sull’esperienza vissuta e su come alcuni, come Nakache, riuscirono a superare quella prova terribile.
Un’esperienza teatrale coinvolgente
“Il nuotatore di Auschwitz” è uno spettacolo che si propone di comunicare un messaggio di vita e di speranza, un messaggio che vuole arrivare al cuore di ogni spettatore. Raoul Bova, con la sua interpretazione intensa e coinvolgente, ci porta nel cuore del campo di concentramento e ci fa vivere le emozioni dei protagonisti. Lo spettacolo è un’esperienza teatrale coinvolgente che ci fa riflettere sulla forza della vita e sulla capacità di superare le avversità.
Un’opera che invita alla riflessione
“Il nuotatore di Auschwitz” è un’opera che invita alla riflessione su temi importanti come la discriminazione, l’antisemitismo e la capacità di sopravvivere in situazioni estreme. Il messaggio di vita e di speranza che emerge dallo spettacolo è un messaggio che ci accompagna anche dopo la fine della rappresentazione. In un momento storico in cui l’intolleranza e l’odio sono in aumento, questo spettacolo assume un valore ancora più importante, ricordandoci l’importanza della solidarietà e del rispetto per la dignità umana.