Foligno – Una frattura profonda sulla lettura della storia nazionale si è aperta nella città umbra, innescata dalle dichiarazioni del sindaco Stefano Zuccarini. Esponente della Lega, Zuccarini ha rivendicato come “un dovere istituzionale tramandare il ricordo” degli uomini della Decima Flottiglia MAS, scatenando la reazione veemente della CGIL di Perugia, che ha definito le sue parole “gravi affermazioni”. La polemica riaccende i riflettori su una delle pagine più complesse e controverse del Novecento italiano, quella di un’unità militare d’élite le cui azioni spaziano da audaci imprese belliche a brutali crimini di guerra.

La commemorazione dell’ “Impresa di Alessandria”

Il casus belli è stata la partecipazione del primo cittadino, venerdì scorso, a una conferenza organizzata dalla sezione locale dell’UNUCI (Unione Nazionale Ufficiali in Congedo d’Italia) e dall’Associazione Nazionale Arditi Incursori Marina. L’evento celebrava l’anniversario della cosiddetta “Impresa di Alessandria” del 19 dicembre 1941. In quell’occasione, sei incursori della Regia Marina, a bordo di siluri a lenta corsa noti come “maiali”, penetrarono nel porto di Alessandria d’Egitto e danneggiarono gravemente due navi da battaglia britanniche, la HMS Queen Elizabeth e la HMS Valiant.

Nel suo intervento, condiviso anche sui social media, il sindaco Zuccarini ha elogiato “l’eroica missione”, ripercorrendo “le gesta della Decima Flottiglia MAS” nel periodo tra il giugno 1940 e il settembre 1943. Ha posto l’accento sul “coraggio immenso” di quegli uomini che, “con mezzi minimi e artigianali”, sfidarono la Royal Navy. A guidare l’operazione fu il comandante del sommergibile Scirè, Junio Valerio Borghese, figura che Zuccarini ha ricordato come “medaglia d’oro al valor militare”. Il sindaco ha anche citato un presunto “onore cavalleresco” degli incursori che, una volta catturati, avrebbero avvisato il nemico per evitare perdite umane.

Tra le figure menzionate da Zuccarini spicca quella dell’umbro Ranieri Campello della Spina, definito “valoroso ufficiale e poi sindaco”, che con il suo sacrificio rese “onore al Tricolore”. Ranieri di Campello, nato a Spoleto, ebbe una complessa carriera militare: dopo aver partecipato a operazioni con la X Flottiglia MAS contro Gibilterra, fu sul fronte russo e, dopo l’8 settembre 1943, si unì al Regio Esercito a fianco degli Alleati, partecipando alla campagna d’Italia.

La dura replica della CGIL: “Protagonista dei più efferati delitti fascisti”

La visione del sindaco ha trovato l’immediata e ferma opposizione di Simone Pampanelli, segretario generale della CGIL di Perugia. “Zuccarini ha esaltato la Decima Mas, protagonista dei più efferati delitti fascisti e alleata ferrea dei nazisti che hanno compiuto le stragi più efferate sulla pelle del popolo italiano”, ha dichiarato Pampanelli. Il sindacato ha sottolineato come la narrazione del sindaco ometta una parte cruciale e oscura della storia di questo corpo militare.

La critica della CGIL si estende alla figura di Junio Valerio Borghese, che non fu solo un eroe di guerra decorato, ma anche un personaggio centrale dell’eversione neofascista nel dopoguerra. Pampanelli lo ha ricordato come il “regista degli attacchi allo Stato democratico negli anni delle stragi nere degli anni ’70”. Il riferimento è al cosiddetto “Golpe Borghese” o “Golpe dell’Immacolata”, un tentato colpo di Stato organizzato da Borghese nella notte tra il 7 e l’8 dicembre 1970, poi misteriosamente annullato mentre era già in corso. “Foligno è una città antifascista con tanti partigiani che hanno combattuto nella Resistenza”, ha concluso il segretario della CGIL, rivendicando un’identità storica della città in netto contrasto con la celebrazione del sindaco.

La doppia anima della Decima MAS

La polemica di Foligno evidenzia la profonda spaccatura interpretativa sulla storia della Xª Flottiglia MAS. Fondata come unità speciale d’assalto della Regia Marina, si distinse per audaci operazioni militari prima dell’armistizio dell’8 settembre 1943, guadagnando riconoscimenti anche da parte del nemico, come Winston Churchill che ne lodò l’audacia.

Tuttavia, dopo l’armistizio, la storia della Decima si biforca drammaticamente:

  • Una parte degli uomini rimase fedele al Re e al governo del Sud, confluendo nel raggruppamento “Mariassalto” e combattendo a fianco degli Alleati.
  • La parte preponderante, sotto la guida del comandante Borghese, scelse di non arrendersi e di continuare la guerra al fianco della Germania nazista, aderendo alla Repubblica Sociale Italiana (RSI).

È questa seconda Decima MAS, quella della RSI, a essere al centro delle accuse più gravi. Operando principalmente nel nord Italia, si macchiò di numerosi crimini di guerra, collaborando con le SS tedesche in rastrellamenti, torture ed esecuzioni sommarie di partigiani e civili. La sua fama divenne sinistra, simbolo di una violenza spietata nella guerra civile che insanguinò l’Italia tra il 1943 e il 1945.

La commemorazione del sindaco Zuccarini si concentra esclusivamente sul primo periodo (1940-1943), quello delle “imprese” belliche sotto la bandiera della Regia Marina, omettendo il successivo e tragico coinvolgimento nella guerra di repressione partigiana. Una distinzione che, per i critici come la CGIL, è inaccettabile, poiché la continuità di uomini, simboli e, soprattutto, del comandante Borghese, rende impossibile scindere le due fasi e celebrare la prima ignorando la seconda.

Di veritas

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