Un nuovo, duro scontro tra Tesla e le autorità di regolamentazione mette a rischio le operazioni commerciali del colosso di Elon Musk nel suo mercato più importante. Il Dipartimento dei Veicoli a Motore (DMV) della California ha stabilito che l’azienda ha utilizzato pratiche di marketing ingannevoli per promuovere le capacità dei suoi sistemi di assistenza alla guida, noti come Autopilot e Full Self-Driving (FSD). La decisione, che accoglie le conclusioni di un giudice amministrativo, potrebbe portare a una sospensione delle vendite per 30 giorni in tutto lo Stato.

Tuttavia, le autorità californiane hanno concesso a Tesla una finestra temporale per mettersi in regola. La sospensione, infatti, non sarà immediatamente esecutiva. L’azienda avrà a disposizione un periodo, indicato tra i 60 e i 90 giorni, per modificare la propria comunicazione commerciale e rimuovere ogni riferimento ambiguo o fuorviante, allineandola alle reali capacità dei veicoli, che non sono ancora in grado di operare in modalità completamente autonoma.

Il Contesto: Le Accuse del DMV della California

La controversia nasce da un’indagine avviata già nel 2022 dal DMV, che ha contestato a Tesla l’utilizzo di un linguaggio promozionale che induce i consumatori a sovrastimare le funzionalità dei sistemi di guida assistita. Secondo l’accusa, termini come “Autopilot” e “Full Self-Driving Capability” (Capacità di Guida Completamente Autonoma) sono intrinsecamente fuorvianti, poiché suggeriscono un livello di autonomia che i veicoli non possiedono. I sistemi di Tesla, infatti, sono classificati come Livello 2, il che significa che richiedono sempre e comunque la supervisione attiva e costante del conducente, pronto a intervenire in qualsiasi momento.

Nel corso del procedimento, sono state esaminate specifiche frasi utilizzate sul sito web di Tesla, come: “Tutto quello che devi fare è dire all’auto dove vuoi andare. […] La tua Tesla individuerà il percorso ottimale, viaggiando per strade urbane, incroci complessi e autostrade”. Affermazioni di questo tipo, secondo il giudice amministrativo, hanno creato false aspettative nei consumatori, con potenziali rischi per la sicurezza stradale.

Marketing Sotto la Lente: “Autopilot” e “Full Self-Driving”

Il cuore del problema risiede proprio nei nomi scelti da Tesla per le sue tecnologie. “Autopilot” evoca il pilota automatico degli aerei, un sistema altamente autonomo, mentre “Full Self-Driving” è una promessa esplicita di guida autonoma completa. Nonostante i ripetuti avvertimenti e le schermate di consenso all’interno dei veicoli che specificano la necessità di supervisione, la comunicazione esterna è stata giudicata non sufficientemente chiara.

In risposta alle pressioni normative, Tesla ha recentemente modificato la dicitura del suo pacchetto più avanzato in “Full Self-Driving (Supervised)”. Tuttavia, per il DMV della California questo non è ancora abbastanza per sanare la situazione, specialmente per quanto riguarda il termine “Autopilot”, ancora ampiamente utilizzato.

Le Possibili Conseguenze per Tesla

Una sospensione delle vendite, anche se solo per 30 giorni, rappresenterebbe un colpo durissimo per l’azienda. La California non è un mercato qualsiasi: è il maggiore mercato per Tesla negli Stati Uniti e uno dei più importanti a livello globale. Un blocco delle immatricolazioni avrebbe un impatto significativo sui risultati finanziari e sull’immagine del marchio. La notizia ha già avuto ripercussioni in borsa, con un calo del titolo Tesla nelle contrattazioni after-market seguito alla diffusione della decisione.

Da parte sua, Tesla ha cercato di minimizzare la portata della sentenza. Attraverso un post su X (ex Twitter), l’azienda ha affermato che le vendite in California continueranno senza interruzioni, definendo la decisione un “ordine di protezione dei consumatori” relativo alla terminologia e sottolineando come nessun cliente si sia fatto avanti per lamentare un problema.

Un Settore in Evoluzione e la Sfida della Regolamentazione

Il caso Tesla in California si inserisce in un dibattito molto più ampio sulla regolamentazione delle tecnologie di guida autonoma. Mentre le case automobilistiche spingono sull’innovazione per raggiungere la piena autonomia (Livello 5), le autorità di tutto il mondo faticano a definire un quadro normativo chiaro e a garantire la sicurezza dei consumatori.

La decisione del DMV californiano invia un messaggio forte all’intero settore automotive: l’innovazione tecnologica deve andare di pari passo con una comunicazione trasparente e responsabile. Esagerare le capacità dei sistemi attuali non solo è illegale, ma può anche erodere la fiducia del pubblico in una tecnologia che ha il potenziale per rivoluzionare la mobilità e salvare vite umane. La strada verso un futuro di veicoli completamente autonomi è ancora lunga e richiederà un dialogo costante tra produttori, regolatori e consumatori.

Di atlante

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