Un dialogo tra sacro e quotidiano, un’armonia di colori tenui e sentimenti delicati che attraversa i secoli per arrivare intatta fino a noi. È questa l’essenza del “Riposo durante la fuga in Egitto”, capolavoro di Federico Barocci (Urbino, 1533 – 1612), eccezionalmente esposto alle Gallerie d’Italia – Torino. L’opera, celebre con il nome di “Madonna delle ciliegie”, è la protagonista della mostra “Barocci. La Madonna delle ciliegie”, visitabile dal 10 dicembre 2025 fino all’11 gennaio 2026. Proveniente direttamente dalla prestigiosa Pinacoteca dei Musei Vaticani, il dipinto è il fulcro della diciassettesima edizione de “L’Ospite illustre”, l’ormai tradizionale appuntamento con cui Intesa Sanpaolo porta capolavori da musei italiani e internazionali nelle proprie sedi museali.
Un capolavoro della “maniera dolce” nel cuore di Torino
Allestita nella suggestiva Sala Turinetti, al piano nobile del museo di piazza San Carlo, l’esposizione offre al pubblico un’occasione unica per ammirare da vicino una tela che incarna superbamente la “maniera dolce” dell’artista urbinate. Federico Barocci, figura di spicco della pittura tardocinquecentesca e interprete sensibile delle istanze della Controriforma, sviluppò uno stile inconfondibile, caratterizzato da un linguaggio pittorico morbido e sfumato. Influenzato dalla grazia di Raffaello e dalle atmosfere del Correggio, Barocci seppe creare composizioni avvolgenti, intrise di una luminosità tremolante e di una straordinaria capacità di introspezione emotiva. La “Madonna delle ciliegie”, realizzata intorno al 1573 su commissione del collezionista perugino Simonetto Anastagi, è una delle più alte espressioni di questa poetica.
La scena, tratta da un episodio narrato nel Vangelo apocrifo dello Pseudo-Matteo, viene rielaborata dall’artista con grande libertà e trasformata in un momento di intima dolcezza familiare. Barocci sostituisce la palma del racconto originale con un albero di ciliegie, i cui frutti, offerti da San Giuseppe a un Gesù Bambino proteso con gesto spontaneo, diventano un sottile nodo simbolico. Il rosso acceso delle ciliegie prefigura il sangue della Passione di Cristo, ma al contempo evoca la dolcezza del Paradiso. La teologia si traduce così in quotidianità, il mistero divino si svela attraverso la naturalezza degli affetti. La Vergine, colta mentre attinge acqua da un ruscello, e i dettagli realistici come l’asino che riposa, radicano la scena in una dimensione tangibile e profondamente umana.
La sinergia tra pubblico e privato per la valorizzazione culturale
La mostra torinese non è solo un evento artistico di prim’ordine, ma anche la testimonianza di una proficua collaborazione tra un’istituzione privata come Intesa Sanpaolo e uno dei più importanti complessi museali al mondo, i Musei Vaticani. Michele Coppola, Executive Director Arte, Cultura e Beni Storici di Intesa Sanpaolo e Direttore Generale delle Gallerie d’Italia, ha sottolineato l’importanza di questa sinergia: “Credo che sia importante vedere come un’impresa privata, una banca, che si occupa di arte e di cultura, lo fa non da sola, ma insieme ai più importanti musei del mondo”. Coppola ha inoltre evidenziato come la scelta di allestire la mostra in una sala così significativa per la storia del palazzo e della banca, la Sala Turinetti, sia voluta per valorizzare ulteriormente un’opera di tale prestigio.
Un concetto ribadito anche da Lorenza Patriarca, presidente della commissione cultura del Comune di Torino, che ha parlato di un’ “alleanza con un grande museo” che “dà molto lustro e fa sì che si parli di Torino anche andando ai Musei vaticani”. L’eccezionalità dell’opera è stata confermata da Fabrizio Biferali, curatore del reparto per l’Arte dei secoli XV-XVI dei Musei Vaticani, il quale ha ricordato come il “Riposo durante la fuga in Egitto” sia una delle tele per cui i turisti di tutto il mondo visitano la Pinacoteca Vaticana.
“L’Ospite illustre”: una tradizione di successo
Il progetto “L’Ospite illustre”, inaugurato nel 2015, si conferma una formula vincente per rendere l’arte accessibile e per creare dialoghi inediti tra opere, contesti e pubblici diversi. Nel corso delle sue diciassette edizioni, ha permesso di ammirare capolavori assoluti, come la “Dama col liocorno” di Raffaello o opere di Orazio Gentileschi e Antoon van Dyck, nelle diverse sedi delle Gallerie d’Italia. L’arrivo della “Madonna delle ciliegie” a Torino arricchisce ulteriormente questo percorso, offrendo ai visitatori, durante il periodo delle festività natalizie, un’esperienza di bellezza e riflessione. Un’occasione per immergersi nella pittura di un maestro che, come pochi altri, ha saputo coniugare intensità spirituale e sensibilità per l’espressione dei sentimenti, lasciando un’eredità che continua a emozionare e a parlare al cuore di chi osserva.
