Un’ondata di gelo di notevole intensità ha investito l’Abruzzo, portando le temperature a valori decisamente invernali e in alcuni casi estremi. La notte scorsa ha visto la colonnina di mercurio precipitare ben al di sotto dello zero, in particolare nelle aree montane e sugli altopiani, trasformando il paesaggio appenninico in uno scenario da cartolina ma al tempo stesso mettendo in evidenza la severità del clima invernale della regione. I dati, puntualmente registrati dalle stazioni meteorologiche della rete di monitoraggio dell’associazione Caput Frigoris, delineano un quadro preciso di un fenomeno tanto affascinante quanto rigido.

Il record di freddo ai Piani di Pezza

Il valore più basso e significativo è stato registrato in località Piani di Pezza, un vasto altopiano carsico situato a 1450 metri di quota sul massiccio del Sirente-Velino, nel comune di Rocca di Mezzo (L’Aquila). Qui, la stazione meteo ha segnato una temperatura minima di -17.1°C. Questa località è nota per essere una delle cosiddette “doline del freddo” o “frost hollow” dell’Appennino, aree in cui, per particolari condizioni orografiche e in presenza di alta pressione, cielo sereno e assenza di vento, l’aria fredda, più densa, si accumula al suolo raggiungendo temperature estremamente basse, un fenomeno noto come inversione termica. Non è un caso che proprio ai Piani di Pezza, nel febbraio 2012, sia stata registrata la temperatura record di -37,4 °C, una delle più basse mai documentate sull’intero arco appenninico.

Le altre località colpite dal gelo intenso

Ma i Piani di Pezza non sono stati l’unica località a sperimentare un freddo pungente. L’analisi dei dati forniti da Caput Frigoris mostra un’estesa area di temperature glaciali in tutto il territorio montano abruzzese. Ecco un riepilogo delle minime più rilevanti:

  • Pescocostanzo (AQ): Nella stazione meteo di Quarto di Santa Chiara, a 1260 metri di altitudine, la temperatura è scesa a -14.9°C.
  • Campo Felice (AQ): L’altopiano, a una quota di 1538 metri, ha registrato una minima di -13.8°C.
  • Palena (CH): Anche la provincia di Chieti ha fatto i conti con il grande freddo. La stazione “Casello 42” a 1260 metri ha segnato -13.1°C.

Questi dati confermano come gli altopiani e le conche interne dell’Abruzzo siano aree particolarmente predisposte a forti escursioni termiche e a picchi di freddo notturno, soprattutto durante la stagione invernale in condizioni di stabilità atmosferica.

Temperature sotto lo zero anche a L’Aquila

Il freddo non ha risparmiato il capoluogo di regione. Sebbene con valori meno estremi rispetto alle quote più elevate, anche la conca aquilana ha visto le temperature scendere ampiamente sotto lo zero, a testimonianza dell’intensità dell’avvezione fredda. Le diverse stazioni meteo urbane hanno registrato le seguenti minime:

  1. L’Aquila Ovest (645 metri): -5.5°C
  2. L’Aquila Pile (620 metri): -3.1°C
  3. L’Aquila Gignano (730 metri): -2.6°C
  4. L’Aquila Roio Piano (800 metri): -2.6°C
  5. L’Aquila San Giacomo (810 metri): -0.7°C

Questa varietà di temperature all’interno della stessa area urbana evidenzia l’importanza delle micro-condizioni climatiche locali, come l’altitudine e l’esposizione, che possono determinare differenze significative anche a breve distanza.

Il ruolo di Caput Frigoris nel monitoraggio climatico

È fondamentale sottolineare il lavoro svolto dall’associazione AQ Caput Frigoris, che attraverso la sua fitta rete di stazioni meteorologiche e webcam, fornisce dati preziosi e in tempo reale. Questa attività di monitoraggio non solo soddisfa la curiosità degli appassionati di meteorologia, ma rappresenta anche uno strumento scientifico di grande importanza per lo studio del clima appenninico, delle sue peculiarità e della sua evoluzione, specialmente in un’epoca di rapidi cambiamenti climatici. La passione e la competenza dei volontari dell’associazione permettono di avere un quadro dettagliato e capillare dei fenomeni meteorologici che caratterizzano un territorio complesso e affascinante come quello abruzzese.

Di veritas

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