PISA – Serviva una risposta, ed è arrivata. Forte, chiara, firmata dal suo capitano. In una domenica pomeriggio complicata all’Arena Garibaldi-Romeo Anconetani, l’Inter ritrova la vittoria e il sorriso, superando un ottimo Pisa per 2-0. A decidere una partita più equilibrata di quanto il risultato finale possa suggerire è stato Lautaro Martinez, che con una doppietta da attaccante di razza nella ripresa ha spento le velleità di una squadra, quella di Alberto Gilardino, apparsa organizzata, coraggiosa e capace di mettere in seria difficoltà i vice-campioni d’Europa per oltre un’ora di gioco.

I nerazzurri si presentavano in Toscana con l’obbligo di rialzare la testa dopo due sconfitte dolorose: quella nel derby contro il Milan e quella maturata a Madrid contro l’Atletico in Champions League. Le scorie di queste battute d’arresto si sono viste tutte in un primo tempo contratto, in cui la manovra della squadra di Chivu è apparsa lenta e prevedibile, incapace di scalfire l’attenta retroguardia pisana. I padroni di casa, forti di una striscia positiva che durava da sei turni, hanno difeso con ordine e non hanno rinunciato a pungere in contropiede, creando i pericoli maggiori.

PISA CORAGGIOSO, INTER IN AFFANNO: IL PRIMO TEMPO

La prima frazione di gioco ha visto un’Inter in difficoltà nel produrre gioco. Il giropalla lento e la mancanza di idee hanno permesso al Pisa di controllare la situazione senza particolari affanni. Anzi, è stata proprio la squadra toscana a costruire l’occasione più nitida al 29′: un’azione insistita ha portato Piccinini a concludere da posizione favorevole, ma il suo tiro è terminato di poco a lato, facendo correre un brivido lungo la schiena di Sommer. L’Inter, dal canto suo, si è resa pericolosa solo con conclusioni dalla distanza, come quelle di Çalhanoğlu, che però non hanno impensierito l’esordiente Scuffet, chiamato a sostituire Semper all’ultimo minuto a causa di un attacco influenzale.

LA SVOLTA DI CHIVU E LA LEGGE DEL ‘TORO’

Anche l’inizio della ripresa ha visto il Pisa partire con il piglio giusto. La squadra di Gilardino ha continuato a pressare, mettendo in mostra la fisicità e la pericolosità dei suoi attaccanti, Meister e Nzola. Quest’ultimo, in particolare, al 18′ si è involato verso la porta di Sommer, ma il suo diagonale ha lambito il palo, graziando un’Inter in evidente difficoltà. È stato questo il campanello d’allarme che ha scosso Cristian Chivu. Il tecnico nerazzurro ha deciso di cambiare, inserendo forze fresche. La mossa decisiva è stata l’ingresso in campo di Sebastiano Esposito al posto di un impalpabile Thuram.

Il giovane attaccante ha impiegato pochissimo a ripagare la fiducia del suo allenatore. Al 24′ del secondo tempo, Esposito ha confezionato un assist perfetto per Lautaro Martinez, che dal cuore dell’area di rigore non ha perdonato, trafiggendo Scuffet con un sinistro potente e preciso sotto la traversa. Un gol da vero killer d’area di rigore, che ha sbloccato una partita che si stava complicando tremendamente.

Il vantaggio ha dato fiducia all’Inter e ha inevitabilmente accusato il colpo psicologico per il Pisa. Nonostante i cambi offensivi di Gilardino, che ha tentato il tutto per tutto schierando la sua squadra con un audace 4-2-4, i nerazzurri hanno controllato la partita con maggiore ordine. E all’83’ è arrivato il colpo del K.O., ancora sull’asse Barella-Lautaro. Il centrocampista della nazionale ha servito un cross teso su cui il ‘Toro’ si è avventato in scivolata, depositando in rete il pallone del definitivo 2-0 e la sua doppietta personale. L’attaccante argentino ha anche sfiorato la tripletta nel finale, colpendo un palo.

TRE PUNTI PESANTI E UNO SGUARDO AL FUTURO

Questa vittoria permette all’Inter di scacciare le nubi e di rimanere agganciata alle zone alte della classifica, a un solo punto dalla capolista Milan. Per il Pisa, invece, si interrompe la striscia di risultati utili consecutivi, ma resta la consapevolezza di aver disputato una grande partita, mettendo in difficoltà una delle corazzate del campionato. Nel finale, da segnalare anche l’emozionante esordio in Serie A per il giovane Buffon, figlio del capo delegazione azzurro Gigi, a testimonianza di una giornata comunque significativa per il calcio pisano.

Di nike

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