CITTÀ DELLA PIEVE (Perugia) – L’ennesimo femminicidio, seguito dal suicidio dell’omicida, si è consumato nella tarda mattinata di sabato in una tranquilla villetta a Po’ Bandino, frazione di Città della Pieve, al confine tra Umbria e Toscana. Le vittime sono Stefania Terrosi, 59 anni, impiegata in un’impresa di pulizie, e Antonio Iacobellis, 58 anni, sottufficiale in quiescenza dell’Aeronautica Militare. Una tragedia annunciata da un messaggio farneticante inviato dallo stesso Iacobellis a un ex collega e al figlio della donna, nel quale preannunciava l’intenzione di compiere “una follia”.
La cronaca di una tragedia annunciata
Secondo la ricostruzione effettuata dai Carabinieri della Compagnia di Città della Pieve e del reparto operativo del comando provinciale di Perugia, coordinati dalla Procura del capoluogo umbro, Iacobellis avrebbe sparato un colpo di pistola al petto della compagna, uccidendola sul colpo. Subito dopo, con la stessa arma, si sarebbe tolto la vita sparandosi in bocca. I corpi sono stati ritrovati nel soggiorno dell’abitazione, di proprietà della donna.
A dare l’allarme è stata una persona residente fuori regione, contattata da Iacobellis poco prima del gesto estremo. Questa persona, allarmata dal contenuto della telefonata, ha immediatamente avvisato i Carabinieri. Nel frattempo, anche il figlio 35enne della vittima, avuto da un precedente matrimonio, allertato da uno dei messaggi, si è precipitato verso l’abitazione della madre. È stato lui ad aprire la porta ai militari, trovandosi di fronte alla scena straziante.
Il movente e il giallo della pistola
Le indagini sono ora concentrate sulla definizione del movente che ha scatenato la furia omicida di Iacobellis e sulla provenienza della pistola utilizzata, una Beretta semiautomatica calibro 9. L’uomo, infatti, in quanto militare in pensione, non avrebbe dovuto avere un’arma d’ordinanza. Gli inquirenti stanno quindi cercando di capire se la pistola fosse regolarmente detenuta o se l’uomo ne fosse in possesso illegalmente. Secondo le prime indiscrezioni, sembra che l’arma fosse stata acquistata di recente.
Dalle testimonianze raccolte tra amici e parenti, emerge il ritratto di una relazione in profonda crisi. Stefania Terrosi, descritta come una donna solare e lavoratrice, originaria di Siena, avrebbe manifestato l’intenzione di lasciare il compagno. Lui, Antonio Iacobellis, originario di Bari, da quando era andato in pensione era diventato più cupo e possessivo. Un’amica della vittima ha raccontato di una gelosia morbosa, arrivata al punto da ostacolare i rapporti di Stefania persino con l’amato nipotino. Sembra che in passato, alcuni familiari avessero consigliato alla donna di allontanare il compagno a causa dei suoi comportamenti preoccupanti. Tuttavia, Stefania non aveva mai sporto denuncia né fatto alcun tipo di segnalazione.
Lo sgomento della comunità
La tragedia ha profondamente scosso la comunità di Città della Pieve. Sul luogo del delitto è accorso anche il sindaco Fausto Risini, mostrandosi molto colpito dall’accaduto. Anche la presidente della Regione Umbria, Stefania Proietti, ha espresso “profondo dolore e cordoglio”, definendo l’evento “una tragedia che genera sgomento e riapre una ferita profonda in tutto il territorio”. Le salme delle due vittime sono state trasferite all’Istituto di Medicina Legale di Perugia per gli esami autoptici che potranno fornire ulteriori dettagli sulla dinamica dei fatti.
