Montepulciano – Un’investitura piena, un richiamo all’unità e un monito severo sul futuro delle più alte cariche dello Stato. Sono questi i tre pilastri del discorso tenuto dal deputato del Partito Democratico, Roberto Speranza, durante l’incontro “Costruire l’alternativa”, svoltosi nella cornice toscana di Montepulciano. Parole che non solo rafforzano la leadership di Elly Schlein ma che delineano anche la posta in gioco delle prossime elezioni politiche, estendendola ben oltre la formazione del governo.
“A te la guida, Elly”: il sostegno compatto della maggioranza PD
Nel corso della tre giorni di dibattito, che ha visto una partecipazione di oltre mille persone, Roberto Speranza ha preso la parola per offrire un sostegno inequivocabile alla segretaria del PD. “A te la guida Elly, lo hanno detto i nostri militanti, il popolo, i risultati”, ha esordito l’ex Ministro della Salute, sottolineando come la legittimazione di Schlein provenga da una base ampia e dai successi conseguiti. Con un appello diretto, ha aggiunto: “Hai forza, passione, intelligenza e autonomia per giocare fino in fondo questa sfida. Noi ci siamo, con le nostre idee, saremo fino in fondo al tuo fianco, sfrutta al meglio le potenzialità che questa comunità ha”.
Questo endorsement arriva in un momento cruciale per il partito, impegnato a consolidare la propria identità e a proporsi come perno di una coalizione di centrosinistra credibile. L’evento di Montepulciano, promosso dalle principali aree che hanno sostenuto Schlein al congresso (AreaDem di Dario Franceschini, Dems di Andrea Orlando e gli ex Articolo Uno dello stesso Speranza), è stato interpretato come una mossa per blindare la segretaria e rafforzarne la posizione, sia all’interno del partito che nel dialogo con gli alleati. La stessa Schlein, intervenendo alla kermesse, ha rivendicato il ruolo del PD come “perno fondamentale” dell’alternativa alla destra, un ruolo “conquistato sul campo”.
Un rinnovamento nella continuità: l’importanza dell’esperienza
Speranza ha voluto anche chiarire la sua visione sul processo di rinnovamento del partito, prendendo le distanze da ogni ipotesi di “rottamazione”. “Non sono per la rottamazione”, ha affermato, sottolineando come l’esperienza sia un valore da non disperdere. “Il lavoro di rinnovamento deve andare avanti, anche considerando l’importanza dell’esperienza, un nuovo gruppo dirigente è più forte se ha radici in profondità”. Una riflessione che sembra voler valorizzare figure storiche del partito, come dimostra il riferimento a Dario Franceschini, presente all’evento ma che ha scelto di non intervenire, in uno spirito di unità per “affrontare insieme i grandi nodi”.
L’allarme Quirinale: “La destra immagina un Presidente post fascista”
Il passaggio più carico di tensione dell’intervento di Speranza ha riguardato la prossima legislatura e i suoi compiti istituzionali. L’orizzonte non è solo la formazione di un nuovo esecutivo, ma anche l’elezione del successore di Sergio Mattarella. “Il prossimo Parlamento non darà solo la fiducia al governo ma eleggerà anche il prossimo Presidente della Repubblica”, ha avvertito Speranza.
Secondo il deputato dem, la destra avrebbe un “disegno” preciso: “Immagina di portare al Quirinale un esponente che viene dalla storia post fascista del paese”. Un’accusa grave che alza il livello dello scontro politico e definisce la prossima tornata elettorale come uno spartiacque cruciale per l’assetto istituzionale e i valori fondanti della Repubblica. La difesa dell’attuale Presidente Mattarella, definito da alcuni come il “solo faro del Pd”, diventa così un punto centrale della strategia dem in opposizione al governo attuale.
L’elezione del Capo dello Stato, che richiede una maggioranza qualificata nelle prime votazioni, è storicamente un momento di alta tensione politica e di possibili “franchi tiratori”. La prospettiva delineata da Speranza mira a mobilitare non solo l’elettorato del Partito Democratico, ma tutte le forze politiche e civili che si riconoscono nei principi della Costituzione antifascista, ponendo l’elezione del Presidente come una questione dirimente per il futuro della democrazia italiana.
