In una potente sinergia tra arte, cultura e impegno civile, la Rai, attraverso la sua sezione Cultura, sceglie la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne per trasmettere un messaggio di profonda risonanza sociale. Domani, 25 novembre, alle ore 10.15 su Rai 5, andrà in onda lo speciale “Manon siamo noi”, un progetto che trae origine da una produzione artistica e televisiva di eccezionale levatura, “Manon, Manon, Manon”, realizzata da Rai Cultura in diretta dal Teatro Regio di Torino nell’ottobre del 2024. L’iniziativa non si limiterà al piccolo schermo, ma si trasformerà in un’importante occasione di dialogo e formazione accademica, coinvolgendo attivamente le Università degli Studi di Napoli Federico II e di Torino.
Un Progetto Premiato che Unisce le Arti
Il cuore pulsante di “Manon siamo noi” è l’omonimo progetto teatrale che nel 2024 ha messo in scena, in tre serate consecutive, tre diverse incarnazioni della stessa eroina, attraverso le opere di Giacomo Puccini, Daniel-François Auber e Jules Massenet. Questa audace “trilogia”, affidata alla regia di Arnaud Bernard e a tre diversi direttori d’orchestra, ha esplorato le complesse sfaccettature del personaggio di Manon Lescaut, protagonista del romanzo settecentesco dell’abate Prévost. Un’operazione culturale di grande impatto, che ha meritato il prestigioso Premio “Franco Abbiati” della Critica Musicale come Miglior progetto speciale, riconoscendone l’originalità e il valore nel panorama lirico italiano. Lo speciale televisivo, prodotto in collaborazione con i Centri di Produzione Rai di Torino e Napoli e curato da Marta Teodoro con la regia di Barbara Napolitano, si propone di approfondire il senso di questo lavoro corale, intrecciando le arie e i temi dell’opera con testimonianze e riflessioni sull’attualità della condizione femminile.
Il Dialogo con il Mondo Accademico: Napoli e Torino in Prima Linea
La giornata del 25 novembre vedrà il progetto “Manon siamo noi” varcare le soglie televisive per entrare direttamente nelle aule universitarie, creando un ponte virtuoso tra la divulgazione culturale e la formazione delle nuove generazioni. L’iniziativa si articolerà in due momenti distinti, coinvolgendo studenti e docenti in un dibattito quanto mai necessario.
A Napoli, in contemporanea con la messa in onda su Rai 5, lo speciale sarà proiettato e discusso presso il Dipartimento di Scienze Sociali dell’Università Federico II. L’incontro vedrà la partecipazione di figure di spicco del mondo accademico e culturale, tra cui:
- Dora Gambardella, Direttrice del Dipartimento di Scienze Sociali.
- Mathieu Jouvin, Sovrintendente del Teatro Regio di Torino.
- Antonio Parlati, Direttore del Centro di Produzione Rai di Napoli.
- Lello Savonardo, Coordinatore del Corso di Laurea Magistrale in Comunicazione pubblica, sociale e politica.
- Barbara Napolitano, regista dello speciale.
- Giustina Orientale Caputo, Coordinatrice del corso di laurea in Sociologia.
A Torino, l’appuntamento è fissato per le ore 18:00, quando gli studenti del corso di Scienze della Comunicazione e i loro docenti si collegheranno con i colleghi napoletani per un secondo momento di confronto e analisi. L’evento, che si terrà presso l’Auditorium del Complesso Aldo Moro, sarà arricchito dagli interventi di:
- Gabriella Taddeo, Presidente del Corso di Laurea in Scienze della Comunicazione.
- Simona Tirocchi, Professoressa di Sociologia dei processi culturali e comunicativi.
- Guido Rossi, Direttore del Centro di Produzione Rai di Torino.
- Marta Teodoro, autrice dello speciale.
La regista Barbara Napolitano interverrà in collegamento da Napoli, a testimonianza della stretta collaborazione tra le due città e i due atenei in questo progetto.
Manon: Un Simbolo Contro la Violenza di Genere
La scelta di Manon Lescaut come figura centrale non è casuale. La sua storia, un inno alla libertà femminile secondo la regista Barbara Napolitano, diventa il pretesto per una riflessione più ampia sul tema del femminile, sulla sua rappresentazione artistica e sulla sua drammatica attualità. Il documentario utilizza la narrazione operistica come un prisma attraverso cui leggere l’emergenza sociale dei femminicidi e della violenza di genere, dando voce a questa piaga attraverso un linguaggio universale come quello della musica e del teatro. Il progetto ha visto anche il coinvolgimento attivo degli studenti universitari di Sociologia e Filosofia delle due città in un flashmob che ha unito idealmente i giovani in una marcia verso il Teatro Regio, cuore dell’iniziativa.
Questa iniziativa si inserisce in un palinsesto Rai ampiamente dedicato alla Giornata del 25 novembre, che vedrà numerosi programmi e speciali su tutte le reti per sensibilizzare il pubblico su un tema che richiede un impegno costante da parte di tutta la società. “Manon siamo noi” emerge come un esempio eccellente di come la cultura, nella sua forma più alta, possa farsi strumento di coscienza civile, stimolando il dibattito e promuovendo una nuova “cultura del rispetto e del consenso”.
