Levata di Scudi dei Sindacati Contro la Misura di FdI
Una proposta che rischia di “snaturare” il diritto di sciopero, garantito dalla Costituzione, e di aprire la strada a “discutibili pressioni e potenziali discriminazioni”. I sindacati dei trasporti si ergono compatti contro l’obbligo di comunicare l’adesione agli scioperi, una misura che Fratelli d’Italia (FdI) intende introdurre nella manovra finanziaria. Questa mossa ha innescato un nuovo fronte di polemiche, che si aggiunge a quello già esistente sulla proposta di riapertura della sanatoria del 2003, anch’essa promossa dal partito della premier.
Valanga di Emendamenti a Rischio
Dalla miriade di emendamenti presentati alla legge di bilancio emergono interventi attesi e annunciati, ma anche una serie di micro-norme che potrebbero avere vita breve. Tuttavia, oltre il 90% dei 5.742 emendamenti depositati in Senato rischia di essere scartato. La “tagliola” dei segnalati è particolarmente severa quest’anno, e solo 414 emendamenti – di cui 238 presentati dalla maggioranza – dovrebbero sopravvivere e essere discussi in Senato martedì.
La Proposta di FdI sull’Obbligo di Comunicazione degli Scioperi
Al centro del dibattito c’è la proposta di FdI di obbligare i lavoratori del settore dei trasporti a dichiarare “preventivamente”, con un preavviso di 7 giorni, la loro intenzione di aderire a uno sciopero. Questa misura tocca un nervo scoperto e alimenta le tensioni già elevate nei giorni scorsi, in seguito all’ennesimo scontro tra la Cgil e il governo.
Reazioni Unitari dei Sindacati e Interventi Politici
Filt Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti hanno espresso in una nota unitaria la loro “ferma contrarietà” alla proposta, chiedendone il “ritiro immediato” e annunciando di essere pronti a intraprendere “tutte le iniziative necessarie” per tutelare i lavoratori e il loro “legittimo diritto di sciopero”. Anche la politica si è mobilitata: la senatrice di Italia Viva (Iv) ed ex segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, ha definito l’intervento “una vera e propria lesione del diritto costituzionale di sciopero”. Analogamente, Alleanza Verdi e Sinistra (Avs) ha stigmatizzato l’iniziativa, accusando i “patrioti” di limitare il diritto di sciopero.
Altre Proposte in Discussione: Rottamazione e Dividendi
Mentre si attende di capire se FdI includerà la proposta sull’obbligo di comunicazione degli scioperi tra i propri emendamenti segnalati, si guarda anche alle decisioni della maggioranza sulla rottamazione. La Lega ha proposto un ampliamento della misura già introdotta nella manovra, mentre FdI ha avanzato una proposta alternativa: consentire anche a chi è in regola con la rottamazione quater di aderire alle condizioni più favorevoli della quinquies.Un altro nodo da sciogliere riguarda la norma sui dividendi: Forza Italia (FI) propone di sopprimerla, coprendola con la tassazione agevolata sull’oro, mentre FdI suggerisce di abbassare la soglia di partecipazione al 5% o a 2,5 milioni di euro.
Ulteriori Misure Proposte da FdI e FI
FdI ha proposto anche la proroga di un anno del Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese (PMI), in scadenza a fine 2025, l’estensione ai ‘nomadi’ digitali delle agevolazioni destinate ai lavoratori impatriati e la cancellazione del blocco dei pagamenti della Pubblica Amministrazione (PA) per i professionisti non in regola.Sia FdI che FI hanno avanzato proposte per sostenere l’editoria, stanziando nuove risorse per il Fondo unico e per il credito d’imposta per l’acquisto della carta. FI ha inoltre chiesto di ampliare l’accesso al credito d’imposta sulle commissioni dei Pos, raddoppiando il tetto dei ricavi a 800mila euro. Infine, il senatore di FI Claudio Lotito ha proposto di sopprimere i sei articoli sui Livelli Essenziali delle Prestazioni (LEP), in linea con le richieste delle opposizioni.
Riflessioni sull’Equilibrio tra Diritto di Sciopero e Servizi Pubblici
La proposta di FdI sull’obbligo di comunicazione degli scioperi nel settore dei trasporti solleva una questione delicata: come bilanciare il diritto costituzionale di sciopero con la necessità di garantire servizi pubblici essenziali. Se da un lato è comprensibile la volontà di minimizzare i disagi per i cittadini, dall’altro è fondamentale evitare misure che possano limitare eccessivamente la libertà sindacale e il diritto dei lavoratori di esprimere il proprio dissenso. Un dialogo costruttivo tra governo, sindacati e datori di lavoro è essenziale per trovare soluzioni che rispettino i diritti di tutte le parti coinvolte.
