La ricetta di De Freitas per il Brasile: meno Stato e riforme strutturali
Tarcisio de Freitas, governatore dello stato di San Paolo e potenziale candidato del centro-destra alle presidenziali del 2026, ha esposto la sua visione per un Brasile più dinamico durante il seminario “Brasile oggi”, organizzato dal think tank Esfera. La sua ricetta si basa su tre pilastri fondamentali: una riduzione del ruolo dello Stato, l’implementazione di riforme strutturali e una leadership coraggiosa capace di guidare il paese verso un futuro di crescita e prosperità.
Snellire l’amministrazione pubblica e riformare il bilancio
De Freitas ha sottolineato la necessità di ridurre drasticamente il numero di ministeri, prendendo come esempio l’Argentina. Ha inoltre evidenziato l’importanza di una riforma del bilancio per superare l’attuale rigidità che, a suo dire, porterebbe nel 2030 ad avere solo il 2-3% del budget disponibile. Questa situazione, secondo il governatore, è inaccettabile e richiede un intervento urgente.
Taglio dei benefici fiscali e difesa delle riforme
Un altro punto chiave della proposta di De Freitas è la riduzione dei benefici fiscali e creditizi, considerati un freno alla crescita del Brasile. Il governatore ha difeso le riforme approvate negli ultimi anni dal Congresso, tra cui la riforma previdenziale, quella del lavoro, l’autonomia della Banca centrale e la riforma sanitaria, sottolineando come queste misure siano essenziali per modernizzare il paese.
Riconciliare il Brasile con le proprie vocazioni
De Freitas ha invitato il Brasile a riscoprire e valorizzare le proprie vocazioni, sfruttando le opportunità offerte dalla transizione energetica, dall’agricoltura, dalla biotecnologia e dall’economia della conoscenza. Per fare ciò, ha ribadito la necessità di una leadership forte e coraggiosa, capace di prendere decisioni strategiche per il futuro del paese.
Geopolitica ed economia: le sfide globali per il Brasile
Il governatore ha evidenziato come il mondo stia vivendo una fase in cui la geopolitica sta prendendo il sopravvento sull’economia, con una competizione sempre più accesa per la tecnologia e le terre rare. Ha sottolineato come la pandemia abbia rivelato la dipendenza del Brasile dalla Cina e come la guerra in Ucraina abbia accelerato il fenomeno del friendly shoring. De Freitas ha espresso la sua preoccupazione per il rischio che il Brasile possa rimanere indietro in questo scenario in rapida evoluzione.
L’allontanamento dall’Ocse: un grave errore
De Freitas ha definito un “grave errore” l’allontanamento del Brasile dalla discussione sull’ingresso nell’Ocse, sottolineando come questa scelta possa precludere al paese l’accesso a ingenti capitali pronti per essere investiti. Rinunciare a questa opportunità, secondo il governatore, significherebbe limitarsi a competere per risorse limitate, invece di aprirsi al mondo e attrarre investimenti su larga scala.
Fuga di capitali: il rischio per il futuro del Brasile
De Freitas ha espresso la sua preoccupazione per la possibile fuga di capitali dal Brasile, causata dalle scelte del governo federale. Ha avvertito che, se questi capitali non verranno investiti nel paese, finiranno per essere attratti da altre nazioni, condannando il Brasile a un ulteriore ritardo nello sviluppo economico.
Una visione strategica per le future generazioni
Il governatore ha concluso il suo intervento richiamando la necessità di una visione strategica a lungo termine, che non sacrifichi il futuro del paese per calcoli elettorali. Ha esortato a pensare non alle prossime elezioni, ma alla prossima generazione, sottolineando l’importanza di una leadership capace di riconciliare il Brasile con le sue vocazioni e di integrarlo pienamente nelle catene globali di valore.
Un appello alla responsabilità per il futuro del Brasile
L’intervento di Tarcisio de Freitas offre una prospettiva lucida e pragmatica sulle sfide che il Brasile si trova ad affrontare. La sua analisi, che mette in luce la necessità di riforme strutturali e di una leadership coraggiosa, rappresenta un appello alla responsabilità per il futuro del paese. Resta da vedere se le sue proposte troveranno un’eco favorevole nel dibattito politico e se il Brasile sarà in grado di intraprendere un percorso di crescita sostenibile e inclusiva.
