Un debutto italiano trionfale per Ilaria Lanzino
La regista pisana Ilaria Lanzino ha riscosso un notevole successo con la sua interpretazione scenica de ‘La Resurrezione’ di Georg Friedrich Händel, che ha inaugurato la stagione operistica del Caracalla Festival. La sua visione laica dell’oratorio barocco, presentata nella suggestiva cornice della Basilica di Massenzio, ha convinto il pubblico e la critica, segnando un debutto italiano di grande impatto per la regista, già apprezzata all’estero per i suoi lavori audaci.
L’elaborazione del lutto al centro della scena
Lanzino ha scelto di focalizzare la messa in scena sull’elaborazione del lutto di una famiglia in seguito alla perdita di un bambino. Questa chiave di lettura ha reso il tema religioso del capolavoro di Händel particolarmente toccante e accessibile al pubblico contemporaneo. La narrazione si sviluppa attraverso scene evocative, che rappresentano una chiesa per il funerale, l’interno di una casa segnata dalla frattura tra i genitori (San Giovanni e Maddalena), e l’ospedale dove la madre piange il figlio scomparso. Le luci di Marco Filibeck e le scene rotanti di Dirk Becker hanno contribuito a creare un’atmosfera intensa e coinvolgente.
Un cast stellare e una direzione musicale impeccabile
Il successo dello spettacolo è dovuto anche all’eccellente cast di cantanti, capaci di rendere i personaggi particolarmente coinvolgenti. Anna Maria Labin ha interpretato una Maddalena tormentata e risentita, Sara Blanch un angelo con un’entrata da rockstar, Giorgio Caoduro un Lucifero queer, Teresa Iervolino una nonna Cleofe intensa e Charles Workman un San Giovanni fiducioso. La direzione di George Petrou, specialista del repertorio barocco al suo debutto con la Fondazione capitolina, alla guida dell’Orchestra nazionale barocca dei conservatori, è stata altrettanto apprezzata, nonostante qualche riserva sull’amplificazione del suono.
Amore, speranza e perdono: la chiave della Resurrezione
La regia di Lanzino pone l’accento sull’amore e la speranza come chiavi per la Resurrezione finale. Il trionfo del bene e il perdono si estendono anche a Lucifero, che indossa le ali bianche dell’angelo, simboleggiando una redenzione universale. Questo messaggio di speranza e riconciliazione ha particolarmente colpito il pubblico, che ha tributato lunghi applausi a tutti gli interpreti, con un’ovazione speciale per la regista.
Il Caracalla Festival si rinnova
Il debutto delle messe in scena operistiche alla Basilica di Massenzio rappresenta una grande novità per il Caracalla Festival 2025. Il sovrintendente Francesco Giambrone si è detto entusiasta del successo della serata, sottolineando la bellezza del luogo e l’importanza di recuperare spazi storici per la fruizione del pubblico attraverso la grande tradizione dello spettacolo italiano. Dopo ‘La Resurrezione’, il festival proseguirà con ‘Don Giovanni’ di Mozart, a partire dal 20 luglio.
Una rilettura audace che invita alla riflessione
La visione di Ilaria Lanzino de ‘La Resurrezione’ è un esempio di come un classico del repertorio barocco possa essere reinterpretato in chiave contemporanea, senza tradirne l’essenza. La scelta di concentrarsi sull’elaborazione del lutto e sulla ricerca di speranza in un contesto familiare rende l’opera particolarmente toccante e invita il pubblico a riflettere su temi universali come la perdita, la fede e la redenzione. La regia audace e la qualità degli interpreti fanno di questo spettacolo un evento da non perdere nel panorama culturale romano.
