
La Memoria Genetica della Posidonia Oceanica
La Posidonia oceanica, una pianta marina fondamentale per gli ecosistemi del Mediterraneo, possiede una capacità sorprendente: quella di ‘ricordare’ gli eventi stressanti che ha subito nel corso della sua vita. Questa scoperta, frutto di uno studio internazionale guidato dall’Italia con la Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli e con la partecipazione dell’Università di Trieste, è stata pubblicata sulla prestigiosa rivista New Phytologist e rappresenta un passo avanti significativo nella comprensione della resilienza delle piante marine ai cambiamenti ambientali.
La ricerca ha rivelato che la Posidonia è in grado di memorizzare eventi come sbalzi di temperatura attraverso l’apposizione di ‘etichette molecolari’ al DNA, in corrispondenza di geni chiave. Questo meccanismo, noto come ‘priming’, permette alla pianta di reagire in modo più efficace quando si ripresentano le stesse condizioni stressanti.
Il Meccanismo del ‘Priming’ Termico
I ricercatori, guidati da Jessica Pazzaglia, hanno individuato il meccanismo molecolare alla base di questa ‘memoria’ della Posidonia. La pianta aggiunge particolari molecole al DNA, modificando l’espressione di geni coinvolti nella riparazione del materiale genetico e nella regolazione del metabolismo. Questo processo crea una sorta di ‘promemoria’ che permette all’organismo di reagire in maniera più efficiente quando si ripresentano le stesse condizioni ambientali avverse.
“Abbiamo osservato che le piantine sottoposte a un evento di priming termico mostravano risposte molto più efficaci a successivi stress da calore, investendo maggiormente nella crescita rispetto alle altre”, afferma Pazzaglia. Questo suggerisce che la Posidonia, grazie a questa memoria genetica, è in grado di adattarsi e sopravvivere meglio in un ambiente in rapido cambiamento.
Implicazioni per la Conservazione e il Restauro degli Ecosistemi Marini
Questa scoperta apre nuove strade per la conservazione e il ripristino degli ecosistemi marini. Comprendere come le piante marine affrontano le condizioni avverse può aiutare a sviluppare strategie più efficaci per proteggerle dagli impatti dei cambiamenti climatici e dell’inquinamento.
“Le nostre ricerche forniscono le basi per approcci innovativi – aggiunge Gabriele Procaccini della Stazione Zoologica Anton Dohrn – che potrebbero migliorare la resilienza e il successo dei progetti di restauro delle praterie marine”. Ad esempio, si potrebbero selezionare e coltivare varietà di Posidonia che hanno una maggiore capacità di ‘priming’ termico, per poi utilizzarle nei progetti di ripristino delle praterie danneggiate.
La capacità della Posidonia di ‘ricordare’ gli stress ambientali è un esempio affascinante di come gli organismi viventi si adattano al loro ambiente. Questa scoperta non solo amplia la nostra conoscenza della biologia marina, ma offre anche strumenti preziosi per la conservazione degli ecosistemi marini, sempre più minacciati dalle attività umane e dai cambiamenti climatici.
Riflessioni sulla Resilienza degli Ecosistemi Marini
La scoperta della ‘memoria genetica’ della Posidonia oceanica è un segnale di speranza in un’epoca di crisi climatica. Dimostra che gli organismi viventi hanno una capacità intrinseca di adattarsi e resistere alle avversità. Tuttavia, non dobbiamo dimenticare che questa resilienza ha dei limiti. È fondamentale ridurre l’impatto delle attività umane sugli ecosistemi marini, per permettere alla Posidonia e ad altre specie di continuare a prosperare.