Un’iniziativa di solidarietà ostacolata
La Carovana della fermezza “Al Soumoud”, un’iniziativa partita da Tunisi il 9 giugno con l’obiettivo di portare aiuti e solidarietà alla popolazione di Gaza, si trova attualmente bloccata alla periferia di Sirte, in Libia. Il convoglio, composto da attivisti tunisini, algerini e mauritani, è in attesa di un’autorizzazione formale da parte delle autorità di Bengasi per poter proseguire il suo viaggio.
Contraddizioni e ostacoli burocratici
La situazione si è complicata nonostante il sostegno ufficiale manifestato dal ministro degli Esteri del governo della Cirenaica. Tuttavia, le forze di sicurezza e dell’esercito riconducibili alle autorità della parte orientale della Libia hanno fermato il convoglio all’ingresso di Sirte, rendendo necessaria un’autorizzazione esplicita da Bengasi. Questa contraddizione tra il sostegno dichiarato e le azioni sul campo ha creato un’impasse che sta ostacolando la missione umanitaria.
La determinazione degli attivisti
Nonostante gli ostacoli, il comitato organizzatore ha deciso di non tornare indietro. I partecipanti si sono accampati sul lato della strada, alle porte della città, dimostrando la loro determinazione a portare avanti la missione. Il Coordinamento per l’azione comune in Palestina ha assicurato che tutti i partecipanti stanno bene e sono al sicuro, nonostante la zona sia priva di copertura telefonica.
Un percorso ad ostacoli
La Carovana Al Soumoud, partita con circa 1.200 tunisini e 200 algerini, aveva precedentemente oltrepassato Tripoli e Misurata senza problemi. L’obiettivo degli organizzatori è raggiungere il valico di Rafah via terra attraverso l’Egitto, per rompere il blocco imposto su Gaza. Tuttavia, l’ostacolo incontrato a Sirte mette a rischio la realizzazione di questo obiettivo.
Un appello alle autorità di Bengasi
Gli organizzatori hanno lanciato un appello diretto alle autorità di Bengasi affinché trasformino le loro dichiarazioni di solidarietà in fatti concreti, garantendo il passaggio del convoglio. Hanno sottolineato la natura simbolica e non violenta dell’azione umanitaria, rassicurando le famiglie sulla sicurezza dei partecipanti.
Solidarietà internazionale e ostacoli politici
La vicenda della Carovana Al Soumoud mette in luce le difficoltà che spesso incontrano le iniziative di solidarietà internazionale a causa di ostacoli politici e burocratici. Nonostante il sostegno dichiarato, la mancanza di un’autorizzazione formale sta impedendo al convoglio di raggiungere il suo obiettivo, sollevando interrogativi sull’effettiva volontà di facilitare l’aiuto umanitario verso Gaza. La determinazione degli attivisti, tuttavia, dimostra l’importanza di non arrendersi di fronte alle difficoltà e di continuare a lottare per i diritti umani.
