Calenda all’attacco: il centrosinistra in subbuglio

L’onda lunga del congresso di Azione continua a generare turbolenze nel centrosinistra. Carlo Calenda, a pochi giorni dalla chiusura dell’assise di partito, ha lanciato pesanti accuse contro il Partito Democratico, il Movimento 5 Stelle e le altre forze progressiste, definite sprezzantemente “cespugli”. Ma i distinguo non si sono limitati alle parole: in commissione Bilancio alla Camera, Azione si è astenuta sulla risoluzione di maggioranza relativa al Documento di Economia e Finanza (DEF), un segnale che per Italia Viva (Iv) è inequivocabile.

Azione verso la maggioranza? L’allarme di Italia Viva

Il senatore e vicepresidente dei renziani, Enrico Borghi, ha commentato duramente l’astensione di Azione, definendola un passo verso l’anticamera della maggioranza di governo. Borghi ha ricordato la controversa presenza della presidente del Consiglio Giorgia Meloni al congresso di Azione, un evento che aveva già sollevato interrogativi sulla collocazione politica del partito di Calenda. Mentre Azione sembra allontanarsi dal centrosinistra, il Movimento 5 Stelle (M5s) pare intenzionato a dialogare con il PD, proponendo un’alleanza su temi specifici.

Conte sfida Schlein: piazza a Roma contro il riarmo UE

Il M5s ha organizzato per sabato una manifestazione a Roma contro il piano di riarmo dell’Unione Europea, un’iniziativa che Giuseppe Conte ha voluto aprire a tutte le forze politiche, associazioni e singoli cittadini. L’obiettivo è coinvolgere anche il Partito Democratico, guidato da Elly Schlein, che non ha ancora sciolto le riserve sulla sua partecipazione. Conte ha sottolineato l’importanza di un fronte comune contro una prospettiva che definisce “completamente folle”, cercando di evitare che l’iniziativa del M5s venga interpretata come un tentativo di mettere in difficoltà il PD.

Accuse incrociate e nuove divisioni

La giornata politica è stata segnata da forti tensioni. Calenda ha accusato il PD di allinearsi a Conte sul posizionamento internazionale dell’Italia, definendo questa linea “qualunquista” e dannosa per la cultura riformista e di governo. L’astensione di Azione sulla mozione sul DEF, proposta da tutte le altre opposizioni, ha ulteriormente alimentato le polemiche. Matteo Renzi ha colto l’occasione per attaccare Calenda, sottolineando le divergenze tra Azione e Italia Viva: “Per Calenda, Meloni è una brava leader, per me una pessima influencer. Finalmente si capisce cosa divide Azione da Italia Viva: loro applaudono Meloni, noi no”.

Convergenze sul fine vita, gelo tra Azione e centrosinistra

Nonostante le divisioni su altri temi, le opposizioni si sono ritrovate unite sul tema del fine vita: Schlein, Conte, i leader di Avs Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni e il segretario di Più Europa Riccardo Magi hanno partecipato a uno spettacolo sul suicidio assistito presso l’Aula dei gruppi alla Camera. Il gelo tra Azione e il centrosinistra non dispiace al M5s, un partito che Calenda vorrebbe “cancellato”. Conte ha liquidato questa affermazione con una battuta sarcastica: “Quando si dice un liberale…”. Intanto, il M5s continua a lavorare alla manifestazione di sabato, con la partecipazione di figure di spicco come lo storico Alessandro Barbero, il direttore de Il Fatto Quotidiano Marco Travaglio, il direttore di Greenpeace Giuseppe Onufrio e lo storico dell’arte Tomaso Montanari. Virginia Raggi ha annunciato la sua assenza per motivi familiari, pur sostenendo l’iniziativa.

Un quadro politico in evoluzione

La frammentazione del centrosinistra, accentuata dalle scelte di Azione e dalle manovre del M5s, evidenzia la difficoltà di costruire un’alternativa credibile al governo Meloni. Le prossime settimane saranno decisive per capire se le forze progressiste riusciranno a superare le divisioni e a trovare un terreno comune su cui confrontarsi.

Di veritas

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