Un ‘sì’ istantaneo per un ruolo complesso
Kieran Culkin, il cui nome è ormai sinonimo di Roman Roy in “Succession”, ha accettato il ruolo di Benji Kaplan in “A Real Pain” con un entusiasmo immediato. La sceneggiatura di Jesse Eisenberg, che ha anche diretto il film, lo ha colpito profondamente, descrivendo un personaggio “giocherellone, ma rotto nel profondo”.
Le riprese di “Succession”, però, si sono protratte oltre il previsto, costringendo Culkin a rimandare l’impegno con Eisenberg. La sua nuova regola di non allontanarsi dalla famiglia per più di otto giorni sembrava in conflitto con le 25 giornate di riprese in Polonia richieste dal film. Nonostante il dubbio, Culkin ha accettato la sfida, intraprendendo un viaggio introspettivo insieme a Eisenberg.
Un viaggio in Polonia tra passato e presente
“A Real Pain” racconta la storia di Benji Kaplan, un quarantenne dalla personalità complessa e inquieta, e di suo cugino David, un imprenditore digitale di successo. I due, cresciuti insieme, si ritrovano a dover affrontare il dolore del passato, in particolare quello legato all’Olocausto, che ha segnato la vita della loro nonna. La donna, morendo, ha lasciato loro i soldi per visitare insieme i luoghi della sua infanzia e il campo di concentramento in cui è stata prigioniera.
Il film esplora il rapporto tra i due cugini, le loro diverse visioni della vita e il modo in cui affrontano il dolore. Benji, impulsivo e imprevedibile, contrasta con la personalità controllata e nevrotica di David. Il viaggio in Polonia diventa un’occasione per confrontarsi con il passato e con le proprie fragilità.
Un’interpretazione spontanea e un rapporto conflittuale
Culkin ha interpretato Benji con un’approccio spontaneo, senza prove o preparazione eccessiva. La complessità del personaggio, con i suoi repentini cambi d’umore, ha richiesto un’interpretazione libera e istintiva. Questo metodo ha portato a momenti di tensione sul set, con Eisenberg, che interpreta anche il ruolo di David, che si mostrava ansioso e apprensivo per la mancanza di preparazione del collega.
Questa dinamica, però, si è rivelata fruttuosa per il film, riflettendo la natura contrastante dei due personaggi e il loro modo di affrontare la vita e il lutto. Culkin ha dovuto imparare a gestire la pressione di dover rispondere alle indicazioni di un regista che era anche suo co-protagonista, un’esperienza che ha definito “strana” ma che ha contribuito a rendere il film più autentico.
Un film che tocca temi universali
“A Real Pain” è un film che va oltre la semplice storia di due cugini. Il film affronta temi universali come il dolore, la memoria, il rapporto con il passato e la ricerca di un senso nella vita. Il viaggio in Polonia diventa un’occasione per riflettere sulla propria identità e sulla propria storia, e per confrontarsi con le proprie fragilità. La scelta di un cast di talento come Kieran Culkin e Jesse Eisenberg, entrambi noti per le loro interpretazioni introspettive, contribuisce a rendere il film ancora più coinvolgente e profondo.