Il rinvio alla Corte di Cassazione
Il collegio del tribunale di Busto Arsizio, presieduto da Rossella Ferrazzi, ha deciso di non sciogliere il nodo sulla competenza territoriale del processo a Irene Pivetti e ha rinviato gli atti alla Corte di Cassazione. La decisione è stata presa dopo che tutti i difensori degli imputati avevano sollevato l’eccezione sull’incompetenza territoriale del tribunale di Busto Arsizio. Sarà quindi la Suprema Corte a stabilire se il processo dovrà essere celebrato a Busto Arsizio, dove ha sede la procura che per prima ha iscritto la notizia di reato, a Milano o a Roma.
Le dichiarazioni di Irene Pivetti
L’ex presidente della Camera, Irene Pivetti, si è detta soddisfatta della decisione del tribunale, affermando che il collegio ha analizzato in modo serio e razionale le argomentazioni portate dalla difesa. Pivetti ha definito le accuse come un “guazzabuglio” e ha ribadito la sua estraneità ai fatti, dichiarando che dimostrerà la sua innocenza durante il processo. Ha anche espresso il desiderio di affrontare il processo per cancellare il “fango” che le è stato gettato addosso.
Le accuse a Irene Pivetti
Irene Pivetti è accusata a vario titolo, insieme alla figlia, al genero, all’imprenditore Luciano Mega e ad altri soggetti, di frode in forniture pubbliche, bancarotta, appropriazione indebita, riciclaggio e auto-riciclaggio nell’ambito di una compravendita dalla Cina di mascherine per un valore complessivo di 35 milioni di euro. Le mascherine sarebbero arrivate a Malpensa durante l’emergenza Covid, ma secondo l’accusa sarebbero stati consegnati dispositivi di protezione individuale solo per un valore di 10 milioni, di qualità scadente, praticamente inutilizzabili e con falso marchio CE.
Il nodo della competenza territoriale
La decisione del tribunale di Busto Arsizio di rinviare la questione della competenza territoriale alla Corte di Cassazione è un passo importante per garantire un processo equo e imparziale. La Corte di Cassazione avrà il compito di valutare attentamente le argomentazioni di tutte le parti e di stabilire la sede del processo in modo oggettivo e imparziale.