Salari del pubblico impiego in calo rispetto al settore privato e all’Europa
Secondo uno studio di Bigda per il sindacato Flp, presentato in anteprima al convegno in corso a Salerno, le retribuzioni contrattuali dei dipendenti non dirigenti della Pubblica Amministrazione (P.a) sono cresciute molto meno rispetto a quelle del settore privato. Nel giugno 2024 si registra un +1,6% per il pubblico impiego contro un +4,2% per il settore privato.
La situazione non migliora se confrontata con il resto d’Europa. Un’elaborazione Flp rivela che le retribuzioni medie della Pubblica amministrazione italiana si fermano a 1.000 euro sotto la media Ue. Nonostante un aumento del 23% in 10 anni, gli stipendi della P.a del nostro Paese non sono al passo con quelli del resto d’Europa: 1.978 euro per i dipendenti italiani contro i 2.973 euro dei colleghi stranieri.
Il problema dell’esodo verso il Nord e la situazione della Campania
La fotografia della pubblica amministrazione emersa dal convegno è ancora a tinte fosche. Continua infatti l’esodo verso le regioni del Nord, con il Sud che vede sempre più ridursi la sua forza lavoro. La Campania è fanalino di coda d’Italia, con 192.000 dipendenti assunti in altre regioni.
Le cause del problema e le possibili soluzioni
Secondo il segretario generale della Flp, Marco Carlomagno, la situazione è frutto di un mix negativo di ripetuti e caotici interventi legislativi e del blocco della contrattazione durato per circa 10 anni. Questo ha portato a una burocratizzazione crescente delle amministrazioni, complicando il rapporto con i cittadini e le imprese, frenando le retribuzioni e sviliendo il personale e il suo ruolo.
Per colmare il gap, il sindacato chiede un rinnovamento dei contratti nazionali e un rilancio della contrattazione integrativa, garantendo un adeguato finanziamento e liberandola dai vincoli dei tetti predeterminati ai Fondi delle amministrazioni. Il sindacato si dice fiducioso che con l’ipotesi di Ccnl delle funzioni centrali firmato il 6 novembre e con le prossime tornate contrattuali, visti gli stanziamenti previsti nel ddl Bilancio, si possa lavorare per colmare il divario.
Un problema complesso con sfaccettature diverse
La disparità salariale tra il pubblico impiego e il settore privato, e rispetto alla media europea, è un problema complesso che richiede un’analisi attenta e un approccio multiforme. Non basta semplicemente aumentare gli stipendi, ma è necessario ripensare l’intero sistema della Pubblica Amministrazione, con un focus sulla semplificazione burocratica, la digitalizzazione dei processi e la valorizzazione del personale. Solo così si potrà attrarre e trattenere talenti, garantendo un servizio pubblico efficiente e di qualità.