Un connubio tra tradizione e modernità
La Notte della Taranta a Melpignano si è trasformata in un palcoscenico di fusione tra la tradizione popolare salentina e il linguaggio urban/pop della musica contemporanea. Shablo, maestro concertatore dell’evento, ha affidato la direzione dell’Orchestra Popolare al giovane Riccardo Zangirolami, dando vita a un dialogo costante tra passato e presente. Le immagini di Galattico, con la partecipazione di Luigi Stifani, Giovanna Marini e Tora Marzo, hanno arricchito la performance, creando un’atmosfera suggestiva con danze e tramonti rossi. La scenografia ha accompagnato il pubblico in un percorso sonoro che ha preso il via con la potente Pizzica di Aradeo, infiammando la piazza con un tripudio di mani e tamburelli.
Voci e ritmi che si intrecciano
La forza della tradizione salentina si è manifestata attraverso le interpretazioni di Angelina Mango e Gaia. La prima ha incantato il pubblico con “Su Picculina”, interpretata in dialetto salentino, mentre la seconda ha conquistato la piazza con “Mena Mena Mò”. Entrambe le cantanti, guidate dal coreografo Laccio, si sono immerse in quadri complessi e dai colori decisi, creando un’esperienza visiva e musicale coinvolgente. Il palco ha ospitato anche Ste, che ha confermato la capacità di Shablo di mescolare suoni e storie musicali, alternando la sua Tammurriata Nera con l’ascolto di Lose Control e regalando al pubblico Taranta di Lizzano e Fuecu con l’inconfondibile estro di Luca Faraone. Il rapper Geolier ha arricchito la tela sonora con la sua lingua napoletana, mescolando la sua musica con il ritmo della tradizione salentina.
Un’opera d’arte in movimento
La scenografia della Notte della Taranta è stata un’opera d’arte a sé stante. Le opere dell’artista internazionale Emilio Isgrò, con le sue Cancellature, hanno caratterizzato la copertina del racconto visivo, mentre tre grandi ragni di cartapesta hanno illuminato la scena, creando una rete di luci sotto la regia del direttore della fotografia Marco Lucarelli. I musicisti dell’Orchestra Popolare hanno offerto al pubblico un caleidoscopio di strumenti tradizionali, capaci di dialogare con tutti i linguaggi della musica moderna. Per tre ore, la piazza si è trasformata in un luogo di connessione tra pizzica e movimenti urban, anche nella danza e nei costumi.
Un ponte tra generazioni
La Notte della Taranta si conferma un evento capace di unire generazioni diverse, con un linguaggio universale che si basa sulla forza della musica e sulla bellezza della tradizione. La scelta di Riccardo Zangirolami come direttore dell’Orchestra Popolare è un segnale importante, che dimostra la volontà di aprire le porte alla nuova generazione di musicisti, senza dimenticare le radici della tradizione salentina.