Da scomparsa a omicidio: l’evolversi dell’indagine
L’indagine sulla scomparsa di Mara Favro, 51 anni, in Val di Susa (Torino) ha preso una svolta decisiva. Dopo mesi di ricerche e indagini, il fascicolo è stato riqualificato come omicidio. La decisione è arrivata a seguito di un esposto presentato dal fratello della donna, assistito dall’avvocato Roberto Saraniti, che ha sollevato il sospetto di un possibile atto criminoso.
Nuove testimonianze e approfondimenti
Secondo il quotidiano La Stampa, le nuove testimonianze hanno portato gli inquirenti a concentrarsi su un possibile reato. Due testimoni hanno ricordato di aver visto Mara Favro nella sua casa il 7 marzo, uno alle 20.30 e l’altro alle 21.30. Questi dettagli, pur non essendo precisi al 100%, potrebbero rivelarsi cruciali per ricostruire gli ultimi momenti della donna.Oltre al titolare del locale dove la donna ha lavorato per otto giorni prima di scomparire e al pizzaiolo, i militari stanno ascoltando un numero sempre maggiore di persone, compresi i vicini di casa di Mara Favro. La donna, madre di una bambina di nove anni, era molto conosciuta nella comunità e nessuno crede che avrebbe lasciato la sua famiglia volontariamente.
Un mistero ancora da risolvere
L’indagine è ancora in corso e gli inquirenti stanno lavorando per ricostruire la dinamica degli eventi e identificare eventuali responsabili. La scomparsa di Mara Favro ha suscitato grande preoccupazione nella comunità locale e la speranza è che le nuove informazioni possano portare alla luce la verità.
La speranza per la verità
La riqualificazione dell’indagine come omicidio è un passo importante che offre una speranza concreta di far luce sulla scomparsa di Mara Favro. La comunità locale, unita nel dolore e nella speranza, attende con ansia di conoscere la verità e di vedere giustizia per la donna e la sua famiglia.