Cirio riconfermato governatore del Piemonte
Alberto Cirio, candidato del centrodestra, è stato riconfermato governatore del Piemonte con un ampio margine di vittoria. Dopo poco più di due ore dall’inizio dello spoglio, la sfidante del centrosinistra Gianna Pentenero ha riconosciuto la sconfitta con una telefonata. Poco dopo, a complimentarsi con Cirio sono stati il segretario di Forza Italia Antonio Tajani e la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola.
Cirio, che si trovava nel suo studio ad Alba, in jeans e camicia bianca, circondato dai suoi due figli e dai più stretti collaboratori, ha espresso soddisfazione per il risultato, commentando: “Sono molto soddisfatto di questo risultato e lo sono soprattutto perché è una conferma nel senso che cinque anni fa per me fu straordinario diventare governatore della mia Regione, ma arrivavo nuovo nel contesto torinese e tanti non mi conoscevano. Oggi essere confermato vuole dire che i piemontesi mi hanno scelto, avendo visto i pregi e i difetti che ognuno di noi ha. Questo mi responsabilizza moltissimo e mi fa dire che domani saremo in ufficio a lavorare per i cittadini del Piemonte.”
Un successo netto per Cirio
La distanza tra Cirio e Pentenero viaggia oltre i 20 punti percentuali. Nel 2019 Cirio, con il 49,86%, sconfisse il governatore uscente Sergio Chiamparino, che si fermò al 35,8%. Il successo di Cirio è anche una conferma personale, vista l’affermazione della sua lista civica Cirio Presidente, che sfiora l’11,5%, dietro a Fdi che guida con il 24,55% ma davanti a Fi-Udc-Pli (10,1%), Lega (9,41%) e Noi Moderati (0,69%).
Gli altri tre candidati presidenti si fermano a considerevole distanza. La pentastellata Sarah Disabato è al 7,79%%, Francesca Frediani (Unione Popolare) il candidato delle liste ‘anti-sistema’ Alberto Costanzo (Libertà) sono lontani dalla soglia di sbarramento dl 3%.
Le dichiarazioni di Cirio e Pentenero
“In questa Regione – ha rimarcato il vincitore delle elezioni – confermare un governo uscente non era scontato. Basta pensare a chi mi ha preceduto, tutte persone di valore come Mercedes Bresso e Sergio Chiamparino (entrambi esponenti del Pd, ndr), che furono eletti al primo mandato ma poi non riconfermati.”
L’ultimo a fare il bis fu l’azzurro Enzo Ghigo, eletto nel 1995 e confermato nel 2000. “Credo mi abbia premiato – ha osservato Cirio – il fatto di essere una persona fra la gente, di ascoltare tutti, e di cercare sempre di trovare un punto di equilibrio.”
“Abbiamo cercato – ha detto invece Pentenero – di fare il possibile per un risultato che è stato solo in parte raggiunto, quindi dobbiamo prenderne atto e con grandi onestà intellettuale continuare a lavorare per il Piemonte.”
Le ragioni della vittoria di Cirio
Il successo di Cirio è probabilmente dovuto a una serie di fattori, tra cui la sua capacità di presentarsi come una persona “fra la gente”, il suo impegno nell’ascoltare le esigenze dei cittadini e la sua ricerca di un punto di equilibrio tra le diverse posizioni politiche.
Inoltre, è importante considerare il contesto politico generale, con il centrodestra in forte ascesa a livello nazionale. Il successo di Cirio potrebbe essere interpretato come una conferma di questa tendenza anche a livello regionale.
Le sfide per il futuro
Cirio dovrà ora affrontare una serie di sfide importanti, tra cui la gestione dell’emergenza climatica, il sostegno all’economia e il contrasto alla disoccupazione. Dovrà anche lavorare per riconciliare le diverse anime del centrodestra, che hanno mostrato qualche screpolatura durante la campagna elettorale.
La vittoria di Cirio rappresenta un momento importante per la politica piemontese. Sarà interessante vedere come il governatore affronterà le sfide che lo attendono e come si evolverà il panorama politico regionale nei prossimi anni.
Un risultato significativo per il centrodestra
La vittoria di Cirio rappresenta un importante successo per il centrodestra in Piemonte, confermando la sua forza a livello regionale. Questo risultato potrebbe avere ripercussioni anche a livello nazionale, in vista delle prossime elezioni politiche.