Nuove ipotesi sulla Cappella Brancacci: un bosco nascosto dietro Adamo ed Eva
Il restauro degli affreschi della Cappella Brancacci a Firenze, appena concluso, ha portato alla luce nuovi dettagli che suggeriscono una diversa interpretazione dell’opera originale. Grazie a strumenti diagnostici innovativi, sono state individuate tracce di pigmento che indicano la presenza di un bosco e di fronde che in parte coprivano le nudità di Adamo ed Eva, un dettaglio che cambia la percezione dell’opera.
Alberto Felici, funzionario della Soprintendenza, ha spiegato che “con alcuni strumenti diagnostici innovativi si è potuta individuare la presenza di tracce di un elemento chimico che contiene un pigmento che ad oggi è scomparso. Dietro il fondo e sul corpo di Adamo e Eva di Masolino ci sono tracce di pigmento usate per dipingere un bosco e delle fronde che in parte coprivano le nudità. È un dettaglio non da poco perché ci restituisce immagine molto diversa dall’attuale”.
Ora, ha aggiunto, “questo dato scientifico dovrà essere messo in relazione con il dato storico e artistico per formulare da qui al 2025 ipotesi puntuali”. Entro la prossima primavera sarà organizzato un convegno in cui saranno divulgati tutti i risultati dell’analisi e le ipotesi interpretative.
Un restauro che ha permesso di approfondire la conoscenza dell’opera
L’intervento complessivo di restauro sulle opere della Cappella Brancacci è stato promosso dopo che nel novembre 2020 è stata verificata la presenza del distacco di un piccolo frammento di pellicola pittorica dalla scena con la Disputa di Simon Mago dipinta da Filippino Lippi. Il restauro si è fondato su un lavoro approfondito di conoscenza dell’opera, a partire da un accurato studio delle superfici del ciclo di Masolino, Masaccio e Filippino Lippi.
Il lavoro svolto in questi anni sulla Cappella Brancacci ha inoltre consentito di definire strategie per il monitoraggio futuro dell’integrità delle strutture e del deposito della polvere sulle superfici.
Un nuovo sguardo sull’arte del Rinascimento
La scoperta del bosco nascosto dietro Adamo ed Eva nella Cappella Brancacci apre nuove prospettive sulla comprensione dell’arte del Rinascimento. Questo dettaglio, che era stato cancellato nel tempo, ci offre un’immagine più complessa e sfumata dell’opera originale. La ricerca continua, con l’obiettivo di ricostruire l’immagine originaria degli affreschi, ci permetterà di apprezzare ancora di più la maestria degli artisti del passato e di comprendere meglio il contesto storico e culturale in cui le opere sono state create.