Corteo a Palermo per ricordare Falcone: ‘No mafia, no guerra’
Un corteo composto da cittadini, associazioni e sindacati ha sfilato per le strade di Palermo in occasione del 32° anniversario della strage di Capaci, che ha visto la morte del giudice Giovanni Falcone, della moglie Francesca Morvillo e dei tre agenti di scorta. L’iniziativa, organizzata da ‘Our voice’ e dalla Cgil Palermo, ha preso il via nel primo pomeriggio davanti alla facoltà di Giurisprudenza, con un’atmosfera carica di commozione e di rabbia.
Gli striscioni esibiti dai partecipanti al corteo ripetevano il messaggio di ‘no mafia, no guerra’, un richiamo forte e chiaro alla lotta contro ogni forma di violenza e criminalità. Il corteo ha attraversato il centro storico di Palermo, giungendo all’albero Falcone, luogo simbolo della strage, dove si è tenuta la commemorazione delle vittime.
Critiche alla Meloni: ‘I vostri manganelli non garantiscono ordine pubblico ma sono abusi di potere’
Un altro striscione esposto durante il corteo ha rivolto una critica diretta alla premier Giorgia Meloni, accusandola di utilizzare la forza in modo eccessivo: ‘Presidente Meloni – si leggeva – i vostri manganelli non garantiscono ordine pubblico ma sono abusi di potere’.
A sostegno di questa critica, durante il corteo era presente una ragazza travestita da Meloni, con la giacca che le copriva il volto, e quattro ragazzi travestiti da poliziotti in tenuta antisommossa, che brandivano finti manganelli. Questa performance, seppur simbolica, ha evidenziato la forte contrarietà di alcuni manifestanti alle politiche del governo Meloni, in particolare riguardo all’uso della forza da parte delle forze dell’ordine.
Commemorazione all’albero Falcone alle 17.58
Alle 17.58, ora in cui avvenne l’attentato di Capaci, si è tenuta una solenne commemorazione delle vittime presso l’albero Falcone. Il momento è stato caratterizzato da un profondo silenzio, interrotto solo dalle parole di commozione e di memoria pronunciate dai rappresentanti delle istituzioni e dai familiari delle vittime. La commemorazione è stata un’occasione per ricordare l’impegno di Giovanni Falcone nella lotta contro la mafia, la sua dedizione alla giustizia e il suo sacrificio per la difesa dei valori democratici.
La strage di Capaci, come quella di via D’Amelio, che ha visto la morte del giudice Paolo Borsellino, rappresenta una ferita profonda nella storia d’Italia. La memoria di questi uomini e donne, che hanno sacrificato la propria vita per combattere la criminalità organizzata, è un monito per tutti noi a non dimenticare la lotta contro la mafia e a impegnarsi per la costruzione di una società più giusta e libera.
La memoria come strumento di lotta alla mafia
Il corteo a Palermo in memoria di Giovanni Falcone e delle vittime della strage di Capaci è un importante momento di riflessione e di impegno per la lotta alla mafia. La memoria di Falcone e del suo lavoro, la sua dedizione alla giustizia e il suo sacrificio per la difesa dei valori democratici, devono essere un monito per tutti noi a non dimenticare la lotta contro la criminalità organizzata e a impegnarci per la costruzione di una società più giusta e libera. La lotta alla mafia non è solo un compito delle forze dell’ordine e della magistratura, ma è una responsabilità di tutti i cittadini. Solo attraverso la collaborazione e l’impegno collettivo possiamo costruire un futuro libero dalla criminalità e dalla corruzione.