Un’amara constatazione
Durante l’udienza alla Guardia di Finanza, Papa Francesco ha espresso un’amara constatazione sulla priorità data alla produzione di armi rispetto alla lotta alla fame nel mondo. Il Pontefice ha ricordato come, in un’epoca di abbondanza, la fame continui a colpire milioni di persone, mentre le risorse vengono sprecate in altri ambiti.
Lo scandalo degli sprechi alimentari
Papa Francesco ha definito lo spreco alimentare uno “scandalo”, sottolineando come questo fenomeno sia un’ulteriore dimostrazione della priorità data ad altri interessi rispetto al bisogno primario di nutrimento. Ha evidenziato come la logica del profitto e del consumo eccessivo si traduca in uno spreco di risorse preziose, mentre milioni di persone soffrono la fame.
La priorità alle armi
Con un’affermazione forte e diretta, Papa Francesco ha dichiarato: “Se si fermassero un anno dal fabbricare le armi, finirebbe la fame nel mondo. Meglio le armi che risolvere la fame…” Questa frase rappresenta una critica esplicita alle priorità delle società sviluppate, che investono ingenti risorse nella produzione di armi, mentre la lotta alla fame sembra essere relegata in secondo piano.
Un sistema che crea squilibri
Il Papa ha sottolineato come la logica del “dio denaro”, che si traduce in sprechi e disuguaglianze, crea squilibri sociali ed emarginazione. Questo sistema non colpisce solo i più deboli, ma può anche danneggiare gli Stati, anche quelli che dispongono di grandi risorse, rendendoli vulnerabili sul piano finanziario e del mercato globale.
Un appello alla riflessione
Le parole di Papa Francesco rappresentano un forte appello alla riflessione su come le nostre società gestiscono le risorse e le priorità. La sua critica alla produzione di armi e allo spreco alimentare invita a interrogarsi sulle scelte che compiamo e sulle conseguenze che esse hanno sulla vita di milioni di persone. Forse è giunto il momento di rivalutare le nostre priorità e di investire in soluzioni concrete per sconfiggere la fame nel mondo.