Assedio Diplomatico in Venezuela
Sei collaboratori della leader dell’opposizione venezuelana María Corina Machado, tra cui Pedro Urruchurtu Noselli, responsabile delle relazioni internazionali del partito Vente Venezuela, si trovano bloccati da 180 giorni nell’Ambasciata argentina a Caracas. L’ambasciata è ora sotto la protezione del Brasile, dopo che il governo venezuelano ha accusato i sei di terrorismo, senza fornire alcuna prova concreta.
Urruchurtu, in un messaggio pubblicato sul suo account X (ex Twitter), ha denunciato la situazione, affermando che il regime li accusa sistematicamente di terrorismo, mentendo ed esponendoli come se fossero criminali. Ha anche sottolineato che il regime li tiene sotto assedio, limitando l’accesso al cibo e ai servizi essenziali, vietando le visite e sorvegliando l’area circostante.
Secondo Urruchurtu, il governo venezuelano sta violando la Convenzione di Caracas sull’asilo diplomatico, proprio nella città di Caracas. Il gruppo, composto da Urruchurtu, Magalli Meda, Humberto Villalobos, Omar González, Claudia Macero e Fernando Martínez Mottola, tutti stretti collaboratori di Machado, attende da sei mesi un salvacondotto per lasciare il Venezuela.
La Campagna del 28 Luglio
Urruchurtu ha evidenziato come il regime non abbia perdonato la campagna condotta dal gruppo, che ha portato i venezuelani a una "vittoria epica" il 28 luglio. Nonostante la mancanza di prove, il governo venezuelano li accusa di terrorismo, cercando di screditarli e impedir loro di svolgere il loro lavoro politico.
Una Situazione Preoccupante
La situazione dei sei collaboratori di María Corina Machado è preoccupante. Il governo venezuelano sta violando le norme internazionali sull’asilo diplomatico, cercando di impedire ai sei di lasciare il paese. Questo tipo di comportamento è inaccettabile e dovrebbe essere condannato dalla comunità internazionale. È importante ricordare che il diritto all’asilo diplomatico è un diritto fondamentale, che deve essere rispettato da tutti i governi. La comunità internazionale dovrebbe fare pressione sul governo venezuelano affinché rispetti i suoi obblighi internazionali e consenta ai sei collaboratori di Machado di lasciare il paese in sicurezza.