L’inchiesta della Uefa
La Uefa ha annunciato l’apertura di un’inchiesta sul saluto del calciatore turco Merih Demiral, avvenuto dopo il suo secondo gol contro l’Austria nella partita degli Europei che ha regalato la qualificazione agli ottavi alla squadra di Vincenzo Montella. Il gesto, che ha visto il calciatore mimare due lupi con le mani, è stato interpretato come un riferimento ai “lupi grigi”, un movimento estremista e nazionalista di destra della Turchia noto, tra l’altro, per il suo coinvolgimento nell’attentato a papa Giovanni Paolo II.
La Uefa ha specificato che l’indagine è stata avviata ai sensi dell’articolo 31 del Regolamento Disciplinare UEFA in relazione al presunto comportamento inappropriato del giocatore, aggiungendo che ulteriori informazioni saranno rese disponibili a tempo debito.
Il saluto “politico” e le reazioni
Il saluto, considerato “politico” e vietato dal regolamento della Uefa, è dichiarato fuori legge in Germania e Austria, dove sul caso sono intervenuti anche membri del governo.
Demiral, dopo la partita, ha rivendicato la natura “patriottica” dell’esultanza, dichiarando: “Sono contento di averlo fatto per indicare l’identità turca. L’ho fatto perché sono fiero di essere turco. Ho visto che i tifosi lo facevano e ho voluto rispondere loro. Sono contento di averlo fatto”.
Un gesto controverso
L’esultanza di Demiral solleva un dibattito complesso. Da un lato, è comprensibile la sua affermazione di patriottismo e il desiderio di celebrare le proprie origini. Dall’altro, il gesto è associato a un movimento con una storia di violenza e estremismo, il che rende difficile separare l’esultanza da un’eventuale adesione ideologica. La Uefa, nel suo ruolo di garante dell’integrità sportiva, ha il dovere di indagare su un comportamento che potrebbe violare i principi di neutralità politica e di rispetto per la diversità.