Un festival per ricordare Danilo Dolci
Si celebra quest’anno il centenario della nascita di Danilo Dolci, l’attivista della non violenza che ha lasciato un segno profondo nella storia della Sicilia occidentale. Per ricordare la sua figura e il suo impegno sociale, alcune associazioni hanno organizzato il festival “Palpitare di nessi”, in programma a Palermo e Trappeto dal 24 al 30 giugno.
Il festival ripercorrerà la storia e le principali tematiche che hanno caratterizzato l’operato di Dolci, figura chiave nella lotta per i diritti civili e sociali in Sicilia. Dopo aver promosso scioperi della fame e lotte contadine nella zona di Partinico, Dolci fondò nel 1968 il “Borgo di Trappeto”, un centro che ospitava corsi di formazione, seminari, tavole rotonde e spettacoli, diventando un punto di riferimento per la comunità locale.
L’impegno sociale di Dolci: dalle lotte contadine alle denunce contro la mafia
Il sociologo triestino, giunto in Sicilia nel 1952 e scomparso nel 1997, ha condotto numerose iniziative che hanno avuto un forte impatto politico. Tra le sue battaglie più note si ricordano le denunce sui ritardi nella ricostruzione del Belice dopo il terremoto del 1968, sulle condizioni di povertà diffusa, sulle collusioni tra mafia e politica e sul diritto al lavoro.
Nel 1956 Dolci fu arrestato con altre 26 persone per aver partecipato allo “sciopero alla rovescia” nella Trazzera vecchia, una strada rurale di Partinico. Dolci sostenne che il lavoro non è solo un diritto ma anche un dovere tutelato dalla Costituzione, e fu condannato per abusiva conduzione di lavoro su suolo pubblico.
Nel 1970 la polizia chiuse la “Radio dei poveri cristi”, emittente improvvisata dalla quale Dolci lanciava i suoi messaggi per lo sviluppo di un territorio abbandonato.
Il programma del centenario
Il momento centrale del centenario si terrà il 26 giugno a palazzo Steri con un convegno sui temi cari a Dolci, al quale parteciperanno intellettuali e docenti universitari. Dal 27 giugno, invece, il Borgo di Trappeto ospiterà gli altri eventi del programma, tra cui spettacoli, concerti e rappresentazioni teatrali.
L’eredità di Danilo Dolci
L’impegno di Danilo Dolci rappresenta un esempio di lotta non violenta per la giustizia sociale, un modello di attivismo che ha saputo coniugare la denuncia delle ingiustizie con la proposta di soluzioni concrete per migliorare le condizioni di vita delle comunità più fragili. La sua eredità continua ad essere attuale, soprattutto in un momento storico in cui le disuguaglianze sociali sono ancora profonde e la lotta alla criminalità organizzata resta un’emergenza.