La Cina esorta l’Ue a chiudere l’indagine sui sussidi ai veicoli elettrici
La Cina ha sollevato forti critiche nei confronti dell’Unione Europea, esortandola a chiudere "il prima possibile" l’indagine sui sussidi statali ai veicoli elettrici made in China. Pechino teme che l’indagine, che potrebbe portare all’imposizione di dazi tra il 10% e il 25%, possa danneggiare la stabilità della cooperazione economica e commerciale bilaterale e le catene di approvvigionamento industriale.
Minacce di ritorsioni da parte della Cina
Il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Lin Jian, ha dichiarato che Pechino "non resterà a guardare" e adotterà "tutte le misure necessarie" per difendere con fermezza i suoi legittimi diritti e interessi. La Cina ha già espresso preoccupazione per l’indagine, accusando l’Ue di protezionismo commerciale.
L’accusa di protezionismo
Lin Jian ha osservato che la Cina "ha ripetutamente chiarito che l’essenza dell’indagine è il protezionismo commerciale". La Cina ritiene che l’indagine sia motivata da un desiderio di proteggere il mercato europeo dai produttori cinesi, piuttosto che da una reale preoccupazione per la concorrenza sleale.
Un’escalation delle tensioni commerciali
Questa situazione potrebbe portare a un’escalation delle tensioni commerciali tra Cina e Ue. Se l’Ue dovesse imporre dazi, la Cina potrebbe reagire con misure analoghe, innescando una guerra commerciale dannosa per entrambe le parti. L’Ue dovrebbe valutare attentamente le conseguenze della sua decisione e cercare una soluzione diplomatica che non danneggi la cooperazione economica e commerciale con la Cina.