Un compromesso fragile
La Cop29 di Baku ha concluso i suoi lavori con un compromesso sulla finanza per il clima. Tuttavia, secondo Luca Bergamaschi, direttore e co-fondatore del think tank italiano sul clima Ecco, questo accordo non è sufficiente per garantire un’azione efficace per il clima. Bergamaschi sottolinea che “i ministri dell’Ambiente stanno esaurendo il loro raggio d’azione. Senza il coinvolgimento dei Ministri delle finanze, dell’industria e dei Capi di Stato e di Governo, l’azione per il clima rimarrà inadeguata.”
L’influenza dei combustibili fossili
Bergamaschi evidenzia come l’influenza degli interessi legati all’economia dei combustibili fossili, attraverso Paesi produttori come l’Arabia Saudita e la Russia e le imprese fossili, abbia bloccato azioni decisive per la transizione verde. Queste forze, che predicano la “neutralità tecnologica” per mantenere lo status quo, hanno prevalso sia alla Cop29 che al G20 di Rio. La spinta verso false soluzioni, come il gas, i biocombustibili e il nucleare, “blocca l’innovazione, mettendo a rischio la competitività industriale, e limita l’accesso sociale alla transizione, a favore di pochi ma forti interessi economici.”
L’Europa e la Cina al centro del palcoscenico
Con l’uscita di scena degli Stati Uniti, l’Europa e la Cina sono ora chiamate a guidare la trasformazione globale per il clima. Bergamaschi sottolinea che “gli occhi ora sono puntati su Europa e Cina, per capire se decideranno di lavorare insieme per fare da traino all’azione globale per il clima”. Queste due potenze hanno la responsabilità di “traghettare il mondo verso un percorso di trasformazione che mantenga viva la possibilità di non superare la soglia climatica di 1,5 gradi.”
La strada da percorrere
L’unica strada per raggiungere questo obiettivo, secondo Bergamaschi, è “accelerare l’uscita da carbone, gas e petrolio attraverso l’elettrificazione e l’efficienza dell’economia, coniugate alla trasformazione del sistema finanziario domestico e internazionale.”
Un futuro incerto
La Cop29 ha rappresentato un passo avanti, ma la strada per un futuro sostenibile è ancora lunga e incerta. L’influenza degli interessi legati ai combustibili fossili rimane un ostacolo significativo, e la capacità dell’Europa e della Cina di collaborare per guidare la trasformazione globale è fondamentale. La sfida è complessa e richiede un impegno concreto da parte di tutti gli attori coinvolti, con un focus sull’innovazione tecnologica, la sostenibilità economica e l’equità sociale.