TRIESTE – Mentre molte città si illuminavano per le celebrazioni, il cuore di Trieste ha scelto di accendere una luce diversa, quella della solidarietà e della memoria. Nel tardo pomeriggio del giorno di Natale, oltre 150 persone hanno sfidato le rigide temperature e le sferzanti raffiche di bora per dare vita alla fiaccolata “Luce tra gli ultimi. Un Natale in cammino”. Un corteo nato non per celebrare, ma per scuotere le coscienze e riaffermare il diritto all’accoglienza e alla dignità umana, in un momento segnato dalla tragica morte di quattro giovani migranti avvenuta nelle ultime settimane in Friuli Venezia Giulia.

La risposta del Terzo Settore all’indifferenza

L’iniziativa è stata promossa da un nascente coordinamento regionale che unisce persone e realtà del Terzo Settore, con in prima linea il Consorzio Italiano di Solidarietà (ICS), guidato da Gianfranco Schiavone, e il Centro di accoglienza “Ernesto Balducci” di Zugliano (Udine), presieduto da don Paolo Iannaccone. “Non possiamo girarci dall’altra parte”, hanno dichiarato i promotori. “È da qui che nasce l’iniziativa: dal rifiuto della cultura dell’indifferenza e dalla volontà di riportare al centro, proprio nel giorno simbolo della solidarietà, il tema dei diritti negati, delle disuguaglianze e delle drammatiche condizioni di vita delle persone migranti e richiedenti asilo arrivate in città”.

Le loro parole riecheggiano la frustrazione e l’urgenza di fronte a un sistema di accoglienza che, come denunciano da tempo, mostra profonde crepe, costringendo molte persone a vivere in ripari di fortuna, come i magazzini abbandonati, esposti al freddo e a pericoli mortali.

Un cammino simbolico nel cuore della città

Il corteo, illuminato dalle fiammelle di torce e candele, ha intrapreso un percorso carico di significato. Partendo da una zona vicina alla Stazione ferroviaria, luogo di arrivo e di speranza per molti, ha attraversato la città fino a raggiungere piazza Libertà. Una delle tappe più toccanti si è svolta in piazza Oberdan, dove i giovani aderenti alla Rete degli Studenti Medi hanno dato vita a un flash mob di forte impatto emotivo. Per un minuto, si sono seduti a terra, togliendosi giubbotti e cappotti per provare, anche solo simbolicamente, il gelo che i migranti sono costretti a sopportare e che è stato fatale per quattro di loro.

Durante la manifestazione è stato anche presentato un manifesto per i diritti umani, aperto alla sottoscrizione, per ribadire un concetto fondamentale: la fragilità non ha passaporto e la tutela della vita umana deve essere una priorità assoluta.

Il contesto: quattro vite spezzate dal freddo e dall’abbandono

La fiaccolata è stata la risposta diretta a una serie di tragedie che hanno scosso la regione. Nelle settimane precedenti al Natale, quattro giovani hanno perso la vita in circostanze drammatiche:

  • Shirzai Farhdullah, afghano di 25 anni, trovato morto il 29 novembre a Pordenone, probabilmente per intossicazione da monossido di carbonio nel tentativo di scaldarsi.
  • Nabi Ahmad (35 anni) e Muhammad Baig (38 anni), entrambi pakistani, trovati senza vita il 1° dicembre in un casale abbandonato a Udine, anche loro vittime di esalazioni letali.
  • Hichem Billal Magoura, algerino di 32 anni, trovato morto il 3 dicembre in un edificio abbandonato del Porto Vecchio di Trieste.

Queste morti, come sottolineato dalle associazioni, non sono incidenti casuali, ma la conseguenza diretta delle condizioni disumane affrontate lungo la rotta balcanica e della mancanza di un sistema di accoglienza dignitoso e strutturato una volta arrivati in Italia.

Un finale di concreta solidarietà

Il percorso della fiaccolata non si è concluso con slogan, ma con un gesto tangibile di comunità e condivisione. In piazza Libertà, i manifestanti si sono uniti alle persone migranti per una cena condivisa. Sono stati distribuiti pasti caldi e coperte, una risposta immediata all’emergenza freddo, ma soprattutto un modo per trasformare la protesta in un’azione concreta di incontro e umanità, riscaldando i corpi e, soprattutto, le coscienze.

Di veritas

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