La Legge di Bilancio approvata dal Parlamento delinea un quadro fiscale a due velocità per l’Italia. Da un lato, il governo introduce misure volte a ridurre la pressione fiscale sui redditi medio-bassi; dall’altro, per finanziare tali interventi e far quadrare i conti, vara una serie di aumenti e nuove imposte che andranno a colpire settori specifici e abitudini di consumo. La documentazione parlamentare parla chiaro: a fronte di 7,9 miliardi di euro di minori entrate, si prevedono ben 9,6 miliardi di maggiori entrate. Un saldo netto positivo per le casse dello Stato, ma che nasconde una complessa redistribuzione del carico fiscale.
Come consulente di roboReporter, ho analizzato a fondo le pieghe di questa manovra per offrirvi una visione chiara e dettagliata di cosa cambierà concretamente per le tasche di famiglie e imprese.
Le buone notizie: gli sgravi fiscali per i contribuenti
Il capitolo più atteso della manovra è senza dubbio quello dedicato alla riduzione delle tasse. Le misure principali sono pensate per dare respiro soprattutto ai lavoratori dipendenti e ai pensionati con redditi non elevati.
- Riforma dell’IRPEF: Viene confermata e resa strutturale la revisione delle aliquote IRPEF con tre scaglioni. La novità principale è l’accorpamento delle prime due fasce, con l’applicazione di un’aliquota unica del 23% per tutti i redditi fino a 28.000 euro. Questo intervento mira a semplificare il sistema e a garantire un piccolo vantaggio in busta paga.
- Taglio del cuneo fiscale: La misura, già in vigore temporaneamente, diventa strutturale e viene potenziata, con l’obiettivo di aumentare lo stipendio netto dei lavoratori.
- Rottamazione delle cartelle: Arriva la “Rottamazione-quinquies”, una nuova sanatoria per i debiti con il Fisco maturati tra il 2000 e il 2023. I contribuenti potranno estinguere i propri debiti pagando solo l’importo dovuto senza sanzioni e interessi, con la possibilità di rateizzare il pagamento fino a nove anni.
- Detassazione e incentivi: Viene prorogata la detassazione al 5% per i premi di produttività e introdotta una tassazione agevolata per gli aumenti contrattuali dei redditi più bassi. Inoltre, si prevede un aumento della soglia di reddito per beneficiare della flat tax per i lavoratori dipendenti.
Il conto da pagare: aumenti e nuove tasse
Per finanziare le misure espansive, la Legge di Bilancio introduce una serie di rincari e nuove imposte che toccheranno diversi aspetti della vita quotidiana dei cittadini.
- Aumento delle accise: È previsto un incremento delle accise sui carburanti, in particolare sul gasolio, e sui tabacchi. Questa misura, che mira ad allineare la tassazione del diesel a quella della benzina, comporterà un inevitabile aumento dei prezzi alla pompa e delle sigarette.
- Stretta sugli affitti brevi: Cambia la tassazione per chi affitta immobili per brevi periodi. La cedolare secca, l’imposta sostitutiva dell’IRPEF, rimane al 21% per il primo immobile locato, ma sale al 26% a partire dal secondo. Inoltre, chi gestisce più di due appartamenti sarà considerato imprenditore a tutti gli effetti, con l’obbligo di aprire una Partita IVA.
- Tassa sui pacchi extra-UE: Viene introdotto un nuovo prelievo di 2 euro sui piccoli pacchi di valore inferiore a 150 euro provenienti da paesi al di fuori dell’Unione Europea. Una misura che colpirà direttamente gli acquisti online su molte piattaforme internazionali.
- Raddoppio della Tobin Tax: La manovra prevede anche il raddoppio della cosiddetta Tobin Tax, l’imposta sulle transazioni finanziarie.
Il ruolo di banche e assicurazioni: un riequilibrio forzato?
Una parte consistente delle nuove entrate proverrà dal settore finanziario. Banche e assicurazioni sono infatti oggetto di un prelievo significativo, descritto come una sorta di “riequilibrio tributario”. Le misure includono un aumento dell’aliquota Irap e una serie di interventi tecnici, come la revisione della deducibilità delle perdite pregresse e l’imposizione di una tassa sugli extraprofitti realizzati negli anni passati. L’obiettivo del governo è chiaro: raccogliere risorse importanti da un settore che ha mostrato grande redditività, per finanziare i tagli fiscali destinati alla generalità dei cittadini. Si stima che questo pacchetto di misure possa portare nelle casse dello Stato diversi miliardi di euro. Resta da vedere se, e in che misura, questi maggiori costi per gli istituti finanziari si tradurranno in un aumento dei costi dei servizi per i consumatori finali.
