ROMA – Un monito chiaro e diretto, che accende i riflettori su una delle sfide più attuali e complesse per la sicurezza del Vecchio Continente. “I droni in Europa stanno seminando preoccupazione con ingressi abusivi ed allarmanti”. Con queste parole, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha delineato un quadro di crescente inquietudine durante il tradizionale scambio di auguri con le forze armate italiane impegnate in missioni nazionali e internazionali. Parlando in videocollegamento dal Comando Operativo di Vertice Interforze (COVI) con i militari del 32° Stormo di Amendola, il Capo dello Stato ha posto l’accento su una minaccia tecnologica che sta rapidamente evolvendo, passando da strumento di nicchia a potenziale pericolo per le infrastrutture critiche e la stabilità.
Il Contesto: Un Mondo in Rapida Evoluzione
Le parole del Presidente Mattarella non giungono inaspettate, ma si inseriscono in un contesto geopolitico globale sempre più instabile e complesso. Durante il suo intervento, ha ringraziato le donne e gli uomini delle Forze Armate per il loro impegno essenziale per la pace, sottolineando come gli ambiti di intervento si siano notevolmente ampliati. Oltre ai domini tradizionali – terra, mare e cielo – oggi le sfide si estendono al fondo marino, allo spazio e al cyberspazio, dimensioni immateriali ma strategicamente cruciali. Questa espansione dei teatri operativi richiede, secondo Mattarella, una capacità di adattamento e un’integrazione sempre maggiori tra le diverse forze, sia a livello nazionale che all’interno delle alleanze internazionali come la NATO e l’Unione Europea.
La Minaccia Ibrida dei Droni
L’allarme sui droni si colloca precisamente in questa nuova dimensione di “guerra ibrida”, dove la distinzione tra pace e conflitto si fa sempre più labile. Negli ultimi mesi, l’Europa ha assistito a una moltiplicazione di incidenti legati a droni non identificati. Sorvoli di aeroporti, infrastrutture militari e siti sensibili sono stati segnalati in diversi paesi, dalla Germania al Belgio, dalla Polonia alla Danimarca, causando interruzioni del traffico aereo e innalzando il livello di allerta. Questi episodi non sono più considerati isolati, ma come parte di una strategia coordinata volta a testare le difese, generare ansia nella popolazione e dimostrare la vulnerabilità degli spazi aerei protetti. Le autorità europee sospettano che dietro a molte di queste incursioni possa esserci il coinvolgimento di attori statali, come la Russia, che utilizzerebbero i droni come strumento per destabilizzare e indebolire la capacità di risposta politica e militare dell’Occidente.
Il Ruolo del 32° Stormo di Amendola
La scelta di rivolgere questo specifico monito ai militari del 32° Stormo di Amendola, in provincia di Foggia, non è casuale. Questa base dell’Aeronautica Militare rappresenta un’eccellenza a livello nazionale e internazionale nel campo degli Aeromobili a Pilotaggio Remoto (APR). Il 32° Stormo è infatti l’unica unità in Italia che gestisce assetti come i droni Predator e ha sviluppato competenze avanzate nel contrasto alla minaccia derivante da mini e micro droni (C-UAS). Recentemente, la base ha ospitato l’esercitazione “Drone Protection 2024”, finalizzata proprio a implementare e integrare l’uso di droni per la sorveglianza e il contrasto di incursioni non autorizzate. L’esperienza maturata dal personale di Amendola è stata impiegata anche in contesti internazionali, come il supporto fornito alle forze armate del Qatar durante la FIFA Arab Cup 2021 per la difesa contro la minaccia dei droni.
La Risposta Europea e la Normativa
Di fronte a questa minaccia crescente, l’Unione Europea si sta muovendo per rafforzare le proprie difese. È in discussione un piano per conferire a Frontex, l’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera, nuovi poteri per la sorveglianza dello spazio aereo e la protezione delle infrastrutture critiche. Parallelamente, la normativa sui droni è in continua evoluzione. I regolamenti europei, come il 2019/947, hanno stabilito un quadro giuridico comune per l’utilizzo degli UAS, classificandoli a tutti gli effetti come aeromobili e introducendo obblighi di registrazione e regole di sicurezza per gli operatori. L’obiettivo è creare un sistema normativo uniforme che possa garantire la sicurezza del traffico aereo e allo stesso tempo permettere lo sviluppo di un settore tecnologico in rapida espansione, contemperando le esigenze di sicurezza con quelle commerciali e ricreative.
Un Appello alla Responsabilità
L’intervento del Presidente Mattarella non è solo un’analisi della situazione attuale, ma anche un richiamo alla responsabilità e alla necessità di non sottovalutare i rischi. Già in passato, commentando incidenti simili, aveva avvertito del pericolo che il mondo si muovesse su un “crinale pericoloso”, dove anche un singolo episodio potrebbe innescare un’escalation incontrollata, simile a quanto accaduto alla vigilia della Prima Guerra Mondiale. Le sue parole, quindi, rappresentano un invito alla prudenza, alla cooperazione internazionale e al rafforzamento degli strumenti di difesa e deterrenza, per garantire che i cieli europei rimangano uno spazio sicuro e non un teatro di nuove e insidiose tensioni.
