Serata di decisioni strategiche in casa Tim, dove è stato convocato un consiglio di amministrazione straordinario che si preannuncia denso di temi cruciali per il futuro del gruppo. Sul tavolo del board, guidato dall’amministratore delegato Pietro Labriola, spiccano due punti all’ordine del giorno di grande rilevanza finanziaria e di governance: il progetto di conversione delle azioni di risparmio in azioni ordinarie e la cooptazione di un nuovo consigliere dopo le dimissioni di Umberto Paolucci.
La riunione, secondo indiscrezioni anticipate da Messaggero.it e confermate da diverse fonti finanziarie, arriva in un momento particolarmente favorevole per l’azienda, che ha recentemente visto rafforzarsi la propria posizione finanziaria. Questo nuovo scenario è il risultato diretto della parola “fine” messa dalla Corte di Cassazione su una battaglia legale durata quasi tre decenni.
Un miliardo di euro che cambia le carte in tavola
Il contesto in cui matura questo CDA è radicalmente cambiato grazie alla recente e definitiva sentenza della Cassazione. I giudici hanno respinto il ricorso della Presidenza del Consiglio, confermando il diritto di Tim a ricevere un rimborso di circa 1 miliardo di euro dallo Stato. La cifra è relativa al canone di concessione versato nel 1998, un anno dopo la liberalizzazione del settore delle telecomunicazioni, e ritenuto non dovuto. La somma originaria, di poco superiore ai 500 milioni di euro, è lievitata fino a raggiungere il miliardo grazie alla rivalutazione e agli interessi maturati in oltre vent’anni di contenzioso.
Questa iniezione di liquidità, già in parte incassata tramite un’operazione di cartolarizzazione del credito, offre a Tim una maggiore flessibilità finanziaria, fondamentale per sostenere le prossime mosse strategiche. Ed è proprio in quest’ottica che si inserisce il primo, grande tema del CDA odierno.
Il progetto di conversione delle azioni di risparmio
Il punto focale della riunione sarà l’avvio del progetto di conversione delle azioni di risparmio in azioni ordinarie. Si tratta di un’operazione finanziaria complessa ma strategica, mirata a semplificare la struttura del capitale del gruppo. Le azioni di risparmio, a differenza di quelle ordinarie, non danno diritto di voto in assemblea ma garantiscono privilegi di natura patrimoniale, come un dividendo minimo. La loro conversione eliminerebbe questa dualità, rendendo il capitale più omogeneo e potenzialmente più appetibile per gli investitori istituzionali.
L’operazione, di cui si discute da tempo, sembra aver trovato il momento propizio proprio grazie alla nuova liquidità disponibile, che potrebbe essere utilizzata per rendere l’operazione più vantaggiosa per i detentori di azioni di risparmio, magari attraverso un premio di conversione. L’obiettivo è quello di rendere la governance più agile e di allineare gli interessi di tutti gli azionisti.
Nuovo consigliere nel board: la successione di Paolucci
Il secondo tema all’ordine del giorno riguarda la governance societaria. Il consiglio è chiamato a cooptare un nuovo membro in sostituzione di Umberto Paolucci, consigliere indipendente che ha rassegnato le dimissioni a partire dal primo gennaio 2026 per motivi professionali. Paolucci era stato eletto nella lista di minoranza presentata da Merlyn Partners nell’assemblea del 2024. La sua sostituzione è un passo necessario per garantire la piena funzionalità del consiglio in una fase di importanti decisioni strategiche. L’identità del nuovo consigliere sarà resa nota solo dopo il via libera formale del cda.
Le decisioni che emergeranno dal consiglio di amministrazione di questa sera potrebbero dunque segnare un passo importante nel percorso di riorganizzazione e rafforzamento di Tim, con impatti significativi sia sulla sua struttura finanziaria che sugli equilibri di governance.
