Vigilia carica di tensione e di incertezze in casa Roma. A poche ore dalla sfida cruciale all’Allianz Stadium contro la Juventus, un match che promette scintille e che potrebbe definire equilibri importanti in vetta alla classifica, il tecnico Gian Piero Gasperini deve fare i conti con un’infermeria che non accenna a svuotarsi. Le sue parole, pronunciate nella consueta conferenza stampa pre-partita, suonano come un campanello d’allarme per i tifosi giallorossi e delineano un quadro complesso, con tre uomini chiave della rosa in forte dubbio.

L’attacco appeso a un filo: il caso Dovbyk

La preoccupazione maggiore riguarda senza dubbio il centravanti Artem Dovbyk. Il bomber ucraino, punto di riferimento offensivo e terminale principale della manovra romanista, non ha ancora superato i problemi fisici che lo affliggono. “Dovbyk non è ancora recuperato”, ha ammesso con schiettezza Gasperini. “Si sta allenando da parecchi giorni, ma ha difficoltà a calciare”. Una dichiarazione che pesa come un macigno. La difficoltà nel gesto tecnico più importante per un attaccante getta un’ombra pesantissima sulla sua presenza in campo. Un’assenza di Dovbyk costringerebbe il tecnico a ridisegnare completamente il reparto avanzato, privando la squadra del suo finalizzatore più prolifico e costringendo a cercare soluzioni alternative che, al momento, non sembrano offrire le stesse garanzie. Si apre così il ballottaggio per un’eventuale sostituzione, con le opzioni interne che dovranno dimostrarsi all’altezza di una sfida così sentita.

Difesa in allerta: il dubbio Hermoso

Se l’attacco piange, la difesa non ride. Anche il pilastro difensivo Mario Hermoso è in condizioni precarie. Per lui si tratta di un “affaticamento”, un termine che nel gergo calcistico può significare tutto e il suo contrario. “Speriamo che possa recuperare in tempo”, ha dichiarato Gasperini, lasciando trasparire una speranza che è anche una necessità. La solidità del pacchetto arretrato della Roma dipende in larga parte dall’esperienza e dalla leadership dello spagnolo. Una sua eventuale defezione contro il temibile attacco della Juventus, capace di colpire con rapidità e tecnica, rappresenterebbe un problema tattico di non poco conto, obbligando l’allenatore a trovare un nuovo equilibrio in un settore nevralgico del campo.

Il grande rebus: cosa succede a Paulo Dybala?

Infine, il capitolo più enigmatico e affascinante: Paulo Dybala. L’argentino, il talento più puro della rosa, vive un momento a dir poco particolare. Reduce da ben quattro panchine consecutive, la sua gestione da parte di Gasperini è diventata un caso mediatico. Contro la sua ex squadra, in quello che per lui è sempre un appuntamento speciale, la sua presenza è tutt’altro che scontata. “Valuteremo oggi e lo testeremo”, ha spiegato il tecnico. “Vedremo se è in grado di giocare dall’inizio o per uno spezzone”. Parole che non sciolgono i dubbi, ma anzi li alimentano. Si tratta di una scelta tecnica, di una condizione fisica non ancora ottimale o di altro? Gasperini ha poi aggiunto una frase sibillina: “Ma le motivazioni sono sempre molto alte”. Un modo per spronare il giocatore o per mandare un messaggio all’ambiente? L’impiego della ‘Joya’ dall’inizio potrebbe dare alla Roma quella fantasia e imprevedibilità necessarie per scardinare la difesa bianconera, ma il suo utilizzo a partita in corso potrebbe rivelarsi un’arma letale. La decisione finale di Gasperini su Dybala è forse la variabile più importante nell’economia tattica della partita.

La Roma si avvicina dunque alla trasferta di Torino con il fiato sospeso. Le prossime ore saranno decisive per capire se Gasperini potrà contare sui suoi uomini migliori o se dovrà inventarsi una formazione d’emergenza per affrontare una delle partite più importanti della stagione.

Di nike

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