ROMA – L’economia italiana chiude il 2025 mostrando un volto ambivalente, caratterizzato da segnali contrastanti che complicano la lettura del quadro congiunturale. Secondo gli ultimi dati pubblicati dall’Istat, al calo del fatturato registrato a ottobre sia per l’industria che per i servizi, fa da contraltare un deciso aumento della fiducia di imprese e consumatori nel mese di dicembre. Una dicotomia che evidenzia una fase di transizione, dove le difficoltà presenti si scontrano con un cauto ottimismo per il futuro.
Fatturato di Industria e Servizi: Dati di Ottobre in Chiaroscuro
Il mese di ottobre 2025 ha segnato una battuta d’arresto per il tessuto produttivo nazionale. L’Istat stima, infatti, una diminuzione congiunturale (ovvero rispetto al mese precedente) del fatturato sia per l’industria che per i servizi. Entrambi i settori hanno registrato un calo in valore dello 0,5%.
Analizzando nel dettaglio il comparto industriale, la flessione è stata più marcata sul mercato estero, con un calo dell’1,3% in valore e dell’1,0% in volume. Il mercato interno ha mostrato una maggiore tenuta, limitando il calo in valore allo 0,2% e registrando persino un lieve incremento in volume (+0,7%). Questa dinamica suggerisce una debolezza proveniente soprattutto dalla domanda internazionale. Tra i principali raggruppamenti di industrie, si notano cali congiunturali per beni strumentali (-1,8%), energia (-2,4%) e beni intermedi (-0,3%), mentre i beni di consumo segnano un +0,5%.
Anche per il settore dei servizi, la diminuzione congiunturale è stata dello 0,5% in valore e dello 0,6% in volume. La flessione ha interessato in particolar modo il commercio all’ingrosso (-0,8% in valore).
Tuttavia, allargando l’orizzonte temporale, il quadro appare meno negativo. Nel trimestre agosto-ottobre 2025, si osserva una lieve crescita congiunturale rispetto al trimestre precedente per entrambi i comparti. L’industria è cresciuta dell’1,0% in valore e dello 0,9% in volume, mentre i servizi hanno registrato un +0,2% sia in valore che in volume.
Su base annua (rispetto a ottobre 2024), i segnali sono prevalentemente positivi. Al netto degli effetti di calendario, il fatturato dell’industria è cresciuto dell’1,7% in valore e del 2,7% in volume. Per i servizi, l’aumento tendenziale è stato dell’1,5% in valore e dell’1,2% in volume. Gli incrementi più significativi si sono registrati nei beni strumentali per l’industria (+4,1%) e nelle attività immobiliari per i servizi.
Un Raggio di Sole a Dicembre: Aumenta la Fiducia
Se i dati sul fatturato di ottobre invitano alla prudenza, quelli relativi al clima di fiducia di dicembre 2025 offrono una prospettiva più incoraggiante. L’Istat rileva un miglioramento complessivo del clima di opinione degli operatori economici.
L’indice di fiducia delle imprese ha raggiunto il livello più alto da marzo 2024. La crescita è stata trainata in modo significativo dal comparto dei servizi di mercato, dove l’indice è balzato da 97,8 a 100,0. Al contrario, si registra un peggioramento nell’industria, sia nella manifattura (indice da 89,5 a 88,4) sia nelle costruzioni (da 102,6 a 101,0). Stabile, invece, il commercio al dettaglio (da 107,3 a 107,2). È interessante notare che, nonostante il calo di fiducia nel manifatturiero, si stima una diminuzione della percentuale di imprese che riscontrano difficoltà nell’export.
Anche l’indice di fiducia dei consumatori è tornato ad aumentare dopo il calo di novembre, salendo da 95,0 a 96,6. Il miglioramento è diffuso tra quasi tutte le componenti:
- Clima personale: aumenta da 94,5 a 96,4.
- Clima corrente: cresce da 98,6 a 100,2.
- Clima futuro: sale da 90,2 a 91,6.
- Clima economico: passa da 96,5 a 97,0.
Le uniche note stonate riguardano le valutazioni sulla situazione economica generale dell’Italia e sull’opportunità di risparmiare, che non mostrano miglioramenti. Questo indica che, sebbene le famiglie percepiscano un miglioramento della propria condizione personale e delle prospettive immediate, permane una certa preoccupazione per il quadro macroeconomico del Paese.