Un nastro di tessuto annodato morbidamente al collo, un fiocco che cade con studiata eleganza: un dettaglio apparentemente semplice, ma carico di una storia secolare e di significati stratificati. Il colletto Lavallière, conosciuto nel mondo anglosassone come pussy bow, è tornato prepotentemente alla ribalta sulle passerelle internazionali, imponendosi come il vero e proprio leitmotiv delle collezioni Autunno/Inverno 2025/26. Da accessorio aristocratico a divisa del power dressing, questo elemento attraversa i secoli trasformandosi, evolvendo nel suo simbolismo, ma mantenendo intatta la sua capacità di definire un’eleganza intellettuale e consapevole. Un ritorno che non è semplice nostalgia, ma la riaffermazione di un potente strumento di espressione personale, capace di dialogare con le complessità del presente.
Un Trionfo sulle Passerelle A/I 2025/26
Le recenti settimane della moda hanno decretato all’unanimità il ritorno del fiocco al collo. Gli stilisti lo hanno esplorato in ogni sua declinazione, dimostrandone l’incredibile versatilità. Da Valentino, il nuovo direttore creativo Alessandro Michele ne fa un punto cardine della sua estetica, abbinandolo con audacia a blazer doppiopetto in severa lana inglese, facendolo spuntare da maglioni a collo alto o impreziosendo abiti eterei, in un gioco di stratificazioni che ridefinisce la silhouette della donna contemporanea. Fendi lo propone in una versione eterea e plissettata, che conferisce leggerezza e movimento ad abiti sofisticati. Da Emporio Armani, il Lavallière diventa il complemento indispensabile per i completi da sera in velluto, ma anche un tocco di colore inaspettato su camicette pensate per il guardaroba formale da ufficio.
Chanel, fedele alla sua eredità, sovrappone il grande fiocco in seta all’iconica giacca in tweed e lo rende protagonista di immacolate camicie bianche, spesso arricchite da cascate di perle, in un dialogo continuo tra rigore e opulenza. Altri designer hanno spinto sulle proporzioni, trasformando il colletto in una vera e propria dichiarazione di stile. Giambattista Valli lo rende maxi su fluttuanti abiti in seta, David Koma, al suo debutto da Blumarine, lo usa per accentuare un’estetica audace, mentre Antonio Marras lo abbina a gonne longuette in un mix di scozzese e spigato, creando un affascinante contrasto materico. Non manca un’interpretazione più graffiante e underground, come quella vista da Alexander McQueen, dove il fiocco si trasforma quasi in un jabot su lucide camicie nere da party. Persino la giocosità trova spazio, come nelle creazioni di Vivetta Ponti, che riprende i suoi celebri trompe-l’oeil con il fiocco che si tramuta nella silhouette di due mani che si incrociano sul petto.
Dalla Corte del Re Sole alla Bohème: le Origini di un Simbolo
Per comprendere appieno la portata di questo ritorno, è necessario un viaggio a ritroso nel tempo, fino alla corte di Luigi XIV. Il nome “Lavallière” è infatti un omaggio a Louise de la Baume-Le Blanc, duchessa de La Vallière e celebre amante del Re Sole. Si narra che, ispirata dalle cravatte a fiocco indossate dal sovrano, ne abbia creato una propria versione più morbida e femminile, lanciando una moda destinata a durare secoli.
Tuttavia, il destino di questo accessorio è tutt’altro che lineare. Nel XIX secolo, la cravatta alla Lavallière viene adottata da artisti, poeti, studenti e intellettuali, spesso associati a movimenti politici di sinistra, anarchici e repubblicani. Il fiocco morbido e svolazzante, in netto contrasto con le cravatte rigide e strette dell’establishment borghese, divenne un simbolo di anticonformismo, di libertà intellettuale e di una vita bohémienne.
Il ‘Pussy Bow’ e l’Empowerment Femminile del XX Secolo
Il XX secolo segna una svolta cruciale. Il termine inglese “pussy bow” (o “pussycat bow”) appare per la prima volta negli anni ’30, con un’origine probabilmente legata ai fiocchetti che si usava mettere al collo dei gattini. Ma è nel secondo dopoguerra, e in particolare tra gli anni ’50 e ’70, che la camicia con il fiocco diventa un capo chiave per le donne che entrano nel mondo del lavoro. In un contesto professionale dominato da codici di abbigliamento maschili, il pussy bow rappresentava una geniale alternativa femminile alla cravatta, un modo per affermare la propria professionalità senza rinunciare alla propria femminilità.
Questa tendenza esplode negli anni ’80 con il fenomeno del power dressing. La blusa con il fiocco divenne parte integrante della divisa della donna in carriera, un simbolo di successo e autorità. La sua più celebre ambasciatrice fu senza dubbio il primo ministro britannico Margaret Thatcher, la “Lady di Ferro”, che ne fece un tratto distintivo del suo stile, usandolo per ammorbidire i suoi tailleur rigorosi e proiettare un’immagine di potere controllato e femminile.
Da Melania Trump a Kamala Harris: il Fiocco nel Discorso Politico Moderno
Ancora oggi, il colletto Lavallière mantiene una forte valenza politica e mediatica. È stato indossato frequentemente da figure come Melania Trump, che in un’occasione scelse una vistosa blusa fucsia di Gucci proprio all’indomani di commenti controversi del marito Donald Trump, in una mossa che molti interpretarono come una sottile ma potente dichiarazione. Allo stesso modo, è diventato un elemento ricorrente nel guardaroba di Kamala Harris, Vicepresidente degli Stati Uniti, che lo utilizza per comunicare un’immagine di autorevolezza moderna, unendo la tradizione di un capo “da lavoro” femminile con un messaggio di progresso e potere.
La scelta di indossare un pussy bow oggi non è mai casuale. È un gesto che si carica di tutti questi significati storici: può essere un omaggio alle suffragette, una dichiarazione di intenti professionali, o semplicemente la scelta di un’eleganza senza tempo, come dimostra l’indimenticabile Diane Keaton, che lo ha sempre alternato con maestria alle sue amate cravatte maschili.
Il ritorno del colletto Lavallière per l’Autunno/Inverno 2025/26 è dunque molto più di una semplice tendenza. È la celebrazione di un accessorio poliedrico, un camaleonte della moda capace di raccontare storie di corte, rivoluzioni silenziose e affermazioni di potere. Indossare un fiocco al collo oggi significa dialogare con questa eredità complessa, scegliendo consapevolmente quale capitolo di questa affascinante storia si desidera interpretare.
