Milano – Il panorama degli spirits italiani è in fermento. Con una mossa strategica che ha catturato l’attenzione del mercato, Campari Group, uno dei maggiori player globali nel settore del beverage, ha annunciato di aver raggiunto un accordo per la cessione di due gioielli della liquoristica italiana: l’iconico Amaro Averna e il tradizionale mirto di Sardegna Zedda Piras. Ad acquisirli, per un corrispettivo totale di 100 milioni di euro, è Illva Saronno Holding S.p.A., la storica azienda lombarda proprietaria di marchi di fama mondiale come Disaronno e i vini siciliani Florio e Duca di Salaparuta. L’operazione, il cui perfezionamento è atteso entro la prima metà del 2026, segna un momento significativo per entrambe le società e per l’intero settore del Made in Italy.

I Dettagli di un Accordo Strategico

L’accordo prevede la creazione di una nuova società (NewCo) in cui confluiranno tutti gli asset legati ai due marchi. Questo include non solo la proprietà intellettuale di Averna e Zedda Piras, ma anche gli stabilimenti produttivi di Caltanissetta (Sicilia) per l’amaro e di Alghero (Sardegna) per il mirto, il magazzino dei prodotti finiti, l’avviamento e una parte del personale. Il pagamento avverrà interamente in cassa e il prezzo sarà soggetto ai consueti meccanismi di aggiustamento. Per garantire una transizione fluida e senza interruzioni per i consumatori, le due aziende hanno stipulato accordi transitori di produzione e distribuzione. Campari continuerà a occuparsi del blending e dell’imbottigliamento di Averna nel suo stabilimento di Canale (Piemonte) e a distribuire i prodotti in alcuni mercati chiave come Germania, Austria e Svizzera, fino al completo passaggio alla rete commerciale di Illva Saronno.

Nei dodici mesi terminati a settembre 2025, le vendite nette complessive di Averna e Zedda Piras hanno raggiunto i 26 milioni di euro, con un margine di contribuzione (margine lordo dopo le spese pubblicitarie e promozionali) di 17 milioni di euro.

La Strategia di Campari: Focalizzazione e Riduzione del Debito

Per Campari Group, questa cessione non è un fulmine a ciel sereno, ma un passo coerente e fondamentale all’interno di una strategia di più ampio respiro, delineata chiaramente durante il recente Capital Markets Day. L’obiettivo primario è la razionalizzazione del portafoglio, concentrando energie e investimenti su un numero minore di brand a priorità globale e ad alto potenziale di crescita, come Aperol, Campari e Wild Turkey. Come ha dichiarato Simon Hunt, CEO di Campari Group, l’operazione permette di “concentrarci su un minor numero di iniziative, ma di maggiore impatto strategico” e, al contempo, di “favorire la riduzione della leva finanziaria“.

Questa mossa si inserisce in una serie di dismissioni realizzate nel corso del 2025, tra cui la vendita di uno stabilimento in Australia, la cessione di Cinzano al Gruppo Caffo 1915 e la vendita della piattaforma e-commerce Tannico. Complessivamente, queste operazioni hanno generato proventi per oltre 210 milioni di euro, contribuendo a rafforzare la struttura finanziaria del gruppo. Con la cessione di Averna, Campari conferma inoltre di voler puntare su Braulio come unico amaro strategico nel proprio portafoglio.

L’Espansione di Illva Saronno: un Mosaico di Eccellenze Italiane

Dall’altra parte, per Illva Saronno Holding, l’acquisizione rappresenta un’opportunità di crescita e consolidamento di grande valore. L’azienda, guidata dalla famiglia Reina, arricchisce il proprio portafoglio con due marchi storici, fortemente radicati nell’immaginario collettivo italiano e con un notevole potenziale internazionale. Amaro Averna, nato in Sicilia nel 1868 da una ricetta segreta dei monaci benedettini, è già un brand affermato a livello globale, con circa il 70% delle vendite realizzate all’estero, in particolare in mercati strategici come Stati Uniti e Germania. Zedda Piras, la cui storia inizia in Sardegna nel 1854, è il leader indiscusso nel mercato del mirto, un liquore che incarna l’essenza della sua terra d’origine.

Questa operazione si inserisce perfettamente nel percorso di espansione di Illva Saronno, che negli ultimi anni ha messo a segno importanti colpi, come l’acquisizione del liquore al caffè Tia Maria (2009), del Sagamore Rye Whisky (2023) e di Engine Gin (2024). Marco Ferrari, CEO di Illva Saronno Holding, ha definito l’acquisizione “un ulteriore passo verso il rafforzamento del nostro ruolo come attore globale degli spirits“, sottolineando come i nuovi marchi consolideranno la posizione dell’azienda in mercati prioritari.

Il Mercato degli Amari: tra Tradizione e Nuove Tendenze

L’accordo si colloca in un contesto di mercato particolarmente dinamico per gli amari e i liquori italiani. Questi prodotti, un tempo relegati al ruolo di digestivo di fine pasto, stanno vivendo una seconda giovinezza, grazie al loro crescente utilizzo nella mixology e a un rinnovato interesse da parte dei consumatori, anche più giovani, per prodotti autentici e di alta qualità. Il mercato degli spirits in Italia è in crescita, con un export che ha raggiunto 1,8 miliardi di euro nel 2024, a testimonianza del fascino che il Made in Italy esercita a livello globale. L’operazione Campari-Illva Saronno è l’emblema di questa vitalità: un grande gruppo globale che si focalizza sui suoi brand di punta e un’eccellenza italiana che investe per valorizzare e portare nel mondo altri pezzi di storia del nostro patrimonio enogastronomico.

Di atlante

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