In un panorama economico globale caratterizzato da incertezze e turbolenze, il peso messicano emerge come un inaspettato protagonista, scrivendo una storia di resilienza e forza che ha colto di sorpresa analisti e investitori. A pochi giorni dalla chiusura del 2025, la valuta del paese latinoamericano non solo ha tenuto testa al dollaro statunitense, ma ha registrato un apprezzamento di notevole entità, pari al +16,6%, confermandosi come una delle monete più performanti dell’anno. Questo risultato la colloca in un gruppo ristretto di valute che hanno saputo navigare con successo le complesse dinamiche dei mercati finanziari globali.

Una Performance Straordinaria nel Contesto Globale

L’ascesa del peso messicano è ancora più significativa se contestualizzata. In un anno che ha visto diverse economie lottare contro pressioni inflazionistiche e rallentamenti della crescita, la valuta messicana si è distinta. Il suo apprezzamento è stato superato solo da un manipolo di altre monete, tra cui il rublo russo (+42,1%), il fiorino ungherese (+21,1%), la corona ceca (+17,7%) e, in un testa a testa avvincente, il peso colombiano (+15,9%). Questo exploit ha portato il tasso di cambio a infrangere la barriera psicologica delle 18 unità per dollaro, raggiungendo livelli che non si vedevano dal luglio del 2024, con scambi recenti attestatisi intorno a quota 17,96.

La “Tempesta Perfetta” delle Politiche Monetarie Divergenti

Alla base di questa eccezionale performance vi è quella che gli analisti hanno definito una “tempesta perfetta”, generata dalla crescente divergenza tra le politiche monetarie della Federal Reserve (Fed) statunitense e della Banca Centrale Messicana (Banxico). Da un lato, la Fed ha adottato un approccio più accomodante, procedendo con tagli dei tassi di interesse per sostenere un’economia che mostra segni di rallentamento. Questa mossa ha reso il dollaro meno attraente per gli investitori in cerca di rendimenti elevati.

Dall’altro lato, Banxico si è trovata in una posizione diametralmente opposta. Un’inflazione a novembre risultata superiore alle attese, attestatasi al 3,80%, ha costretto la banca centrale a mantenere una politica monetaria restrittiva, mantenendo il costo del denaro su livelli elevati. Questo dato, al di sopra delle previsioni, ha di fatto spento le speranze di un rapido allentamento monetario, consolidando l’attrattiva del peso.

Il Fattore “Carry Trade”: un Flusso Costante di Capitali

La chiave di volta di questo successo è il cosiddetto “carry trade”. Si tratta di una strategia di investimento che trae profitto dal differenziale tra i tassi di interesse di due paesi. Gli investitori prendono in prestito denaro in valute con tassi bassi (come il dollaro USA o lo yen giapponese) per poi investirlo in paesi dove i tassi sono significativamente più alti, come il Messico. Il notevole divario tra i tassi messicani e quelli statunitensi ha generato un flusso massiccio e costante di capitali esteri verso il Messico, “blindando” di fatto il peso. Questa strategia, pur non esente da rischi legati alla volatilità dei cambi, si è rivelata estremamente profittevole nel contesto attuale, sostenendo in modo decisivo l’apprezzamento della valuta messicana.

Solidità Economica e Fiducia dei Mercati

Oltre ai fattori prettamente finanziari, la forza del peso riflette anche una crescente fiducia nella solidità dell’economia messicana. Nonostante un contesto globale complesso e le latenti minacce di tensioni commerciali, il paese ha dimostrato una notevole resilienza. La presidente messicana, Claudia Sheinbaum, ha sottolineato come la forza del peso sia un indicatore della robustezza dell’economia nazionale e della fiducia che i mercati ripongono nel paese. Secondo il governo, questo risultato è frutto di un cambiamento nel modello economico, volto a rafforzare il mercato interno e a gettare solide basi economiche che continueranno a consolidarsi grazie agli investimenti pubblici e privati.

Prospettive Future: tra Cautela e Ottimismo

Guardando al futuro, le previsioni degli analisti rimangono caute ma tendenzialmente positive. Il sondaggio più recente condotto dalla banca centrale messicana tra gli analisti del settore privato indica un’aspettativa di chiusura del 2025 intorno a 18,5 unità per dollaro. Per il 2026, le stime si attestano su un valore di 19,23 unità per dollaro. Queste previsioni suggeriscono che, sebbene un leggero deprezzamento sia possibile, il peso dovrebbe mantenere gran parte dei guadagni accumulati. Molto dipenderà dall’evoluzione dell’inflazione, dalle future mosse di Banxico e della Fed, e dalla stabilità del quadro politico ed economico globale. La capacità del Messico di continuare ad attrarre investimenti e di gestire le sfide interne ed esterne sarà cruciale per determinare la traiettoria futura del suo “super peso”.

Di atlante

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