NEW YORK – Apertura a due facce per Wall Street in questa giornata di trading, che vede i principali indici muoversi in direzioni opposte, riflettendo un mercato diviso e in cerca di una direzione. Mentre il Dow Jones Industrial Average, l’indice dei titoli industriali, mostra i muscoli con un guadagno dello 0,15% salendo a 48.775,98 punti, il settore tecnologico è sotto pressione. Il Nasdaq Composite, ad alta concentrazione di titoli tech, cede lo 0,35% scivolando a 23.510,28 punti. Nel mezzo, lo S&P 500, l’indice più rappresentativo della borsa americana, registra una lieve flessione dello 0,14%, attestandosi a 6.891,61 punti.
Questa divergenza non è casuale, ma è figlia di una serie di fattori interconnessi che stanno spingendo gli investitori a ricalibrare i loro portafogli. Da un lato, la recente mossa della Federal Reserve e le prospettive economiche; dall’altro, un crescente scetticismo sui margini di profitto dei cosiddetti “superstar” dell’intelligenza artificiale, che hanno dominato la scena per tutto l’anno.
La Fed taglia i tassi, ma il futuro rimane incerto
Il contesto macroeconomico è dominato dalla recente decisione della Federal Reserve, che ha tagliato i tassi di interesse per la terza volta consecutiva, portando il costo del denaro in un range tra il 3,5% e il 3,75%. Questa mossa, ampiamente attesa dai mercati, è stata motivata da segnali di raffreddamento del mercato del lavoro. Tuttavia, la banca centrale ha anche segnalato una certa cautela per il futuro, proiettando un solo ulteriore taglio per il 2026.
Le minute dell’ultima riunione hanno rivelato un comitato diviso, con alcuni membri che spingevano per un’azione più decisa e altri che avrebbero preferito mantenere i tassi invariati. Questo atteggiamento attendista della Fed, riassunto dal presidente Jerome Powell con la frase “siamo ben posizionati per aspettare e vedere come evolve l’economia”, lascia gli investitori in un limbo. Se da un lato tassi più bassi dovrebbero favorire gli asset rischiosi come le azioni, l’incertezza sulla traiettoria futura e le preoccupazioni per un’inflazione ancora “un po’ elevata” complicano il quadro.
La grande rotazione: via dal tech, dentro i settori ciclici
La vera storia di oggi è la forte rotazione settoriale in atto. Il settore tecnologico (Information Technology) è il grande perdente della giornata, con un calo che si avvicina al 3%. A pesare sono i realizzi di profitto e i dubbi sui margini di profitto delle aziende legate all’intelligenza artificiale, che hanno corso tantissimo nel 2025.
L’esempio più lampante è Broadcom (AVGO), che è arrivata a cedere oltre l’11% nonostante risultati trimestrali superiori alle attese. Sebbene l’azienda abbia registrato una crescita del 74% nei ricavi da semiconduttori per l’AI, gli analisti si sono mostrati scettici sulle previsioni future, innescando le vendite. Sulla stessa scia, altri giganti come Nvidia (NVDA), Oracle (ORCL) e AMD registrano pesanti perdite, trascinando al ribasso l’intero Nasdaq.
Questa fuga dal tech si sta riversando su settori considerati più difensivi o ciclici, che beneficiano di un’economia reale ancora solida. Il Dow Jones, con la sua minore esposizione alla tecnologia e un maggior peso di titoli industriali, finanziari e di beni di consumo, riesce così a mantenersi in territorio positivo. Si assiste a una sovraperformance di settori come i beni di consumo di prima necessità (Consumer Staples) e la sanità (Health Care), che guidano i rialzi.
Cosa aspettarsi nelle prossime sedute?
Gli analisti ritengono che questa volatilità e rotazione settoriale potrebbero caratterizzare anche le prossime settimane. Il mercato si trova a un bivio: da un lato, un contesto economico statunitense solido e una Fed accomodante; dall’altro, le preoccupazioni per le valutazioni eccessive nel settore AI e per un possibile aumento dei rendimenti obbligazionari a lungo termine.
L’aumento del rendimento del Treasury a 10 anni, che si è portato verso il 4,19%, rappresenta un ulteriore fattore di pressione per i titoli growth, i cui flussi di cassa futuri vengono scontati a un tasso più alto, rendendoli meno attraenti. Gli investitori guarderanno con attenzione ai prossimi dati macroeconomici, in particolare quelli sull’occupazione e sull’inflazione, per cercare di anticipare le prossime mosse della banca centrale e capire se la rotazione in atto sia un fenomeno temporaneo o l’inizio di un nuovo trend di mercato.
