ROMA – Un segnale forte, visibile e permanente contro una piaga sociale che non conosce tregua. È questo il cuore della campagna nazionale “Contro la violenza sulle donne – Mai bandiera bianca”, presentata a Roma presso la sede dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani (Anci). L’iniziativa, frutto della collaborazione tra l’Anci e il Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri, mira a trasformare la lotta alla violenza di genere in un impegno quotidiano e capillare, che parte dai territori per abbracciare l’intera nazione.

Un Simbolo di Coraggio Contro la Resa

Il fulcro della campagna è una bandiera rosso-arancione, un colore non casuale ma scelto per richiamare l’Obiettivo 5 dell’Agenda 2030 dell’ONU, dedicato proprio alla parità di genere. Questo vessillo, che sarà esposto per 365 giorni l’anno in tutti gli 8.000 Comuni italiani, rappresenta il rovesciamento di un simbolo millenario. “Abbiamo scelto di rovesciare quello che è un simbolo di vulnerabilità, di resa, di tregua, in un simbolo invece di coraggio collettivo”, ha spiegato Vittoria Ferdinandi, sindaca di Perugia e delegata Anci alle Pari Opportunità. L’obiettivo è chiaro: affermare che di fronte alla violenza non ci si arrende, mai. Lo slogan “Mai bandiera bianca” diventa così un monito e una promessa: “quella violenza noi la nominiamo, la riconosciamo e non arretriamo”.

Alla presentazione hanno preso parte figure istituzionali di primo piano, tra cui la ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità, Eugenia Roccella, e il presidente dell’Anci e sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, a testimonianza di un fronte comune tra Governo ed enti locali. “Nessuna politica nazionale può essere pienamente efficace se non trova radicamento nei territori”, ha dichiarato la ministra Roccella, sottolineando il valore cruciale della collaborazione con i Comuni per diffondere una nuova cultura del rispetto.

Una Campagna Pervasiva: dalle Scuole alle Piazze

L’iniziativa non si limiterà all’esposizione di una bandiera. La campagna, identificata dall’hashtag #25novembretuttolanno, è stata concepita per essere pervasiva e multicanale. Entrerà nelle scuole, animerà le piazze e si integrerà nel calendario degli eventi culturali, anche in concomitanza con le celebrazioni per l’ottantesimo anniversario della Repubblica e del voto alle donne. Saranno coinvolti influencer e figure pubbliche locali nel ruolo di “ambassador” per veicolare il messaggio soprattutto tra i più giovani, utilizzando anche i canali social per una diffusione capillare. T-shirt, shopper e altro merchandising contribuiranno a rendere il messaggio visibile e indossabile da tutti i cittadini che vorranno aderire.

I Dati dell’Impegno dei Comuni

L’impegno dei Comuni italiani è già una realtà concreta, come emerge dal dossier “Contro la violenza sulle donne mai bandiera bianca” presentato durante l’evento. Illustrando i dati, Pierluigi Biondi, sindaco dell’Aquila con delega Anci alla formazione, ha evidenziato numeri significativi:

  • L’88,5% dei capoluoghi garantisce l’operatività dei Centri antiviolenza (CAV).
  • Il 75,4% dispone di Case rifugio.
  • Negli ultimi cinque anni, oltre 22.500 donne all’anno hanno ricevuto supporto dalla rete dei servizi territoriali.

Il presidente Manfredi ha aggiunto che l’86% dei Comuni più grandi e il 50% di quelli più piccoli hanno già attivato iniziative nel settore, spesso sostenendole anche con fondi di bilancio propri. Tuttavia, emerge anche la criticità di garantire continuità ai servizi una volta terminati i progetti finanziati.

“Contrastare la violenza sulle donne significa educare al rispetto, ma soprattutto rendere riconoscibile l’aiuto, informare sui diritti”, ha affermato Biondi. La campagna “Mai Bandiera Bianca” intende proprio dare una forma visibile a questo impegno collettivo, portandolo fuori dai palazzi istituzionali e rendendolo patrimonio di tutta la comunità.

Una Battaglia Culturale e Civile

La violenza contro le donne non è un’emergenza, ma un fenomeno strutturale e una “ferita democratica”, come l’ha definita la delegata Ferdinandi. Per questo, accanto alla protezione delle vittime, il lavoro sulla prevenzione e sulla sensibilizzazione culturale assume un ruolo centrale. L’iniziativa si propone di scardinare gli stereotipi e i modelli culturali distorti che sono alla base della violenza, promuovendo un’educazione all’affettività e al rispetto reciproco fin dalle scuole. L’impegno, come ribadito da tutti i protagonisti, è quello di costruire comunità più sicure e inclusive, dove la libertà di ogni donna sia la libertà di tutti.

Di veritas

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