Una giornata di forte mobilitazione ha attraversato l’Italia, con lo sciopero generale proclamato dalla CGIL che ha portato in piazza, secondo le stime del sindacato, mezzo milione di persone tra lavoratrici, lavoratori, pensionate e pensionati. Oltre cinquanta manifestazioni hanno animato il territorio nazionale, da Nord a Sud, per protestare contro una legge di bilancio definita “ingiusta e dannosa”. Il cuore pulsante della protesta è stato a Firenze, dove circa 100.000 partecipanti hanno sfilato in un imponente corteo concluso in Piazza del Carmine dall’intervento del segretario generale, Maurizio Landini.
Secondo i dati diffusi dalla CGIL, l’adesione media nazionale allo sciopero si è attestata intorno al 68%. Un dato che, tuttavia, è oggetto del consueto “scontro di cifre” con il governo. Fonti governative, infatti, hanno riportato dati differenti, parlando di disagi contenuti e di un’adesione molto più bassa in settori chiave come la scuola (3,86% secondo il Ministero dell’Istruzione) e il pubblico impiego (8,2% secondo il Ministro della Pubblica Amministrazione). Nonostante ciò, il sindacato rivendica il successo della mobilitazione, definendola una chiara dimostrazione della necessità di un cambiamento nelle politiche economiche e sociali del Paese.
Le Ragioni della Protesta: Salari, Pensioni e Welfare al Centro
Al centro delle rivendicazioni della CGIL vi sono temi cruciali per il tessuto economico e sociale italiano. Il sindacato chiede a gran voce un aumento significativo di salari e pensioni per contrastare l’erosione del potere d’acquisto causata dall’inflazione. Un altro punto fondamentale è la richiesta di fermare l’innalzamento dell’età pensionabile e di contrastare la precarietà dilagante nel mercato del lavoro.
La piattaforma programmatica dello sciopero include anche la richiesta di una riforma fiscale equa e progressiva, che alleggerisca il carico sui redditi da lavoro dipendente e da pensione, e l’implementazione di vere politiche industriali per sostenere la crescita. Forte è anche il dissenso verso l’aumento delle spese militari, con la richiesta di dirottare maggiori investimenti verso settori considerati prioritari come la sanità pubblica e l’istruzione.
La Manifestazione di Firenze e le Parole di Landini
Il corteo di Firenze ha rappresentato il momento culminante della giornata. Partito da Piazza Santa Maria Novella, ha attraversato il centro storico fino a Piazza del Carmine, raccogliendo una partecipazione massiccia. Dal palco, Maurizio Landini ha tenuto un discorso appassionato, ribadendo la determinazione del sindacato a non fermarsi “fino alla vittoria”. “La maggioranza delle lavoratrici, dei lavoratori, delle pensionate e dei pensionati, la maggioranza cioè di chi tiene in piedi questo Paese, non condivide e non accetta la manovra economica di questo Governo”, ha dichiarato Landini, sottolineando come le piazze piene e le fabbriche svuotate siano la prova che il governo non ha il consenso della maggioranza del Paese.
Il leader della CGIL ha inoltre annunciato future iniziative, tra cui una raccolta di firme per una legge di iniziativa popolare per una “vera sanità pubblica”, a testimonianza dell’impegno a lungo termine del sindacato su questi temi.
Disagi e Adesioni nei Settori Chiave
Lo sciopero ha interessato tutti i settori, pubblici e privati, con un impatto significativo soprattutto nel settore dei trasporti. Si sono registrati disagi nel trasporto ferroviario, con cancellazioni e ritardi, nonostante le fasce di garanzia. Anche il trasporto pubblico locale ha subito variazioni e sospensioni del servizio in diverse città, come Milano, Venezia e Torino. La protesta ha coinvolto anche la sanità, con il rinvio di prestazioni non urgenti, e la scuola, dove, al di là della discrepanza sui dati di adesione, si sono verificati ingressi posticipati e chiusure di alcuni istituti.
Un Percorso di Mobilitazione che Viene da Lontano
Lo sciopero generale non è un evento isolato, ma si inserisce in un lungo percorso di mobilitazione che ha visto la CGIL organizzare circa 14.000 assemblee nei luoghi di lavoro nei mesi precedenti. Questa giornata di protesta, sebbene abbia visto la CGIL scendere in piazza da sola, senza il sostegno di CISL e UIL, segna un momento di alta tensione nel confronto tra sindacati e governo, con un dialogo che appare destinato a proseguire su toni accesi nelle prossime settimane.
