Un silenzio carico di apprensione è calato sul velluto rosso e gli stucchi dorati del Teatro alla Scala di Milano, quando la musica si è interrotta bruscamente. Mercoledì sera, durante la prima replica della complessa e acclamata ‘Una Lady Macbeth del distretto di Mcensk’ di Dmitrij Šostakovič, il cuore pulsante dell’orchestra, il maestro Riccardo Chailly, ha accusato un malore che ha costretto alla sospensione dello spettacolo. Un evento che ha tenuto con il fiato sospeso non solo il pubblico presente, ma l’intero universo della musica classica, testimone della dedizione e della passione di uno dei suoi più illustri protagonisti.

Cronaca di una serata interrotta

La serata era iniziata sotto i migliori auspici, con un lungo e caloroso applauso che aveva accolto l’ingresso del maestro Chailly nella buca dell’orchestra. Tuttavia, già durante il primo intervallo, prolungatosi più del consueto, si erano avvertiti i primi segnali di una difficoltà. Nonostante un evidente pallore e i consigli alla prudenza dei suoi collaboratori, il direttore musicale della Scala, spinto da un incrollabile senso del dovere, aveva voluto proseguire, riprendendo la bacchetta per dirigere il secondo atto. È stato allora che la debolezza ha avuto il sopravvento, costringendolo a fermarsi.

Con grande professionalità e rispetto per il maestro, il coordinatore artistico Paolo Gavazzeni ha annunciato al pubblico la difficile decisione di interrompere la rappresentazione, sottolineando la complessità della partitura e la necessità di tutelare la salute di Chailly. La decisione è stata accolta con comprensione e un applauso di solidarietà da parte degli spettatori, mentre il maestro veniva assistito dal personale medico del teatro e successivamente trasportato in ambulanza al Centro Cardiologico Monzino per accertamenti.

Ore di attesa e messaggi di speranza

Le ore successive sono state scandite dall’attesa di notizie. La moglie del maestro, Gabriella, ha prontamente rassicurato i professori d’orchestra con un messaggio, comunicando che i valori clinici erano buoni e che la terapia sarebbe stata modificata. Il maestro Chailly, che da tempo convive con un problema cardiaco tenuto sotto controllo, ha trascorso una notte tranquilla in osservazione.

Il sollievo è arrivato nella mattinata di giovedì, con la notizia delle dimissioni del direttore d’orchestra, che ha potuto fare ritorno a casa. Poco dopo, attraverso i canali social del Teatro alla Scala, è giunto il suo messaggio personale, colmo di gratitudine: “Rivolgo un sentito ringraziamento ai musicisti e a tutti coloro che hanno voluto esprimere vicinanza e affetto in questo momento: sono stato veramente toccato dalla quantità dei messaggi. Desidero rassicurare tutti: tornerò sul podio molto presto”. Una promessa che ha scaldato il cuore di ammiratori e colleghi in tutto il mondo.

Il ritorno del Maestro e il trionfo della musica

E la promessa è stata mantenuta. Il Teatro alla Scala ha comunicato ufficialmente che le condizioni di salute del maestro sono rapidamente migliorate, tanto da consentirgli di tornare a dirigere la rappresentazione di ‘Una Lady Macbeth del distretto di Mcensk’ già nella serata di sabato 13 dicembre. Un ritorno che assume i contorni di un piccolo trionfo, non solo personale ma per l’intera arte musicale, che dimostra ancora una volta la sua forza vitale e la resilienza dei suoi interpreti.

L’opera di Šostakovič, che aveva inaugurato la stagione scaligera il 7 dicembre ricevendo ben undici minuti di applausi, rappresenta un impegno artistico e fisico notevole. Si tratta dell’ultima inaugurazione di stagione per Chailly nel suo ruolo di direttore musicale, un incarico che lascerà a breve pur continuando la sua collaborazione con il prestigioso teatro milanese. Il suo ritorno sul podio è il sigillo più bello su una vicenda che ha unito nella preoccupazione e poi nella gioia l’intera comunità culturale, confermando il profondo legame tra il maestro, la sua orchestra e il suo pubblico.

Di euterpe

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