TERMOLI – Una svolta decisiva nel mistero che avvolge la morte di Andrea Costantini, il 38enne dipendente di un supermercato trovato senza vita lo scorso 15 settembre all’interno della cella frigorifera del punto vendita Eurospin di via Corsica a Termoli. Il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Larino, Rosaria Vecchi, ha accolto la richiesta della Procura, disponendo l’incidente probatorio con riesumazione della salma e l’esecuzione di un’autopsia completa. Questo atto giudiziario segna un punto di non ritorno nell’inchiesta, trasformando quelli che erano quesiti investigativi in prove da “cristallizzare” in vista di un possibile futuro processo.
LA DECISIONE DEL GIP E L’INCIDENTE PROBATORIO
La decisione del Gip Rosaria Vecchi, giunta a quasi tre mesi dalla tragedia, rappresenta una vittoria per la famiglia di Andrea Costantini, che non ha mai creduto all’ipotesi del suicidio. L’istanza della Procura, firmata dal sostituto procuratore Marianna Meo, era stata depositata il 10 dicembre a seguito di una perizia medico-legale che evidenziava l’urgenza di un esame autoptico. L’udienza per il conferimento dell’incarico al perito, il professor Cristian D’Ovidio, è stata fissata per il prossimo 17 dicembre. L’incidente probatorio è uno strumento giuridico che permette di anticipare l’acquisizione di una prova, come un’autopsia, quando questa è irripetibile o soggetta a modificazioni nel tempo, garantendo così il contraddittorio tra le parti sin da questa fase delicata.
I DUBBI DELLA FAMIGLIA E L’IPOTESI DI OMICIDIO
Fin dal ritrovamento del corpo, che presentava ferite da coltello al torace, la famiglia Costantini, assistita dall’avvocato Piero Lorusso, ha contestato la frettolosa archiviazione del caso come gesto volontario. A orientare inizialmente le indagini verso il suicidio era stato anche il ritrovamento di un biglietto. Tuttavia, i genitori, Gennaro e Lidia Costantini, hanno presentato una denuncia formale l’8 ottobre, ipotizzando i reati di omicidio o istigazione al suicidio. I loro dubbi si concentravano su alcuni segni sospetti presenti sul collo del figlio, ritenuti incompatibili con un atto autolesionistico, e sull’autenticità stessa del biglietto d’addio.
“Siamo soddisfatti della celerità con cui è stata fissata l’udienza,” ha commentato l’avvocato Lorusso, sottolineando come la richiesta di un’autopsia completa, esami tossicologici e genetici fosse stata avanzata dalla famiglia sin dalla “prima ora”.
LA PERIZIA CHIAVE E LE NUOVE INDAGINI
A imprimere una direzione diversa all’inchiesta è stata la perizia del professor Luigi Cipolloni, primario dell’istituto di medicina legale di Foggia, depositata il 4 dicembre. Il documento ha evidenziato la “necessità urgente” di procedere con un’autopsia completa per chiarire le reali cause del decesso, sottolineando come le circostanze del ritrovamento non permettessero di escludere alcuna pista, compresa quella dell’omicidio. La nuova perizia dovrà ora approfondire la natura delle lesioni, la ricerca di eventuali segni di difesa e condurre analisi tossicologiche e istologiche approfondite.
LA POSIZIONE DELLA COMPAGNA
Anche l’avvocato Paola Cecchi, legale della compagna di Andrea Costantini, ha accolto con favore la decisione del Gip, definendola un “passaggio necessario” per acquisire un quadro tecnico completo. L’avvocata ha tenuto a precisare che la sua assistita non risulta iscritta nel registro degli indagati e ha manifestato fin da subito la massima collaborazione con gli inquirenti, essendo la prima ad avere interesse a che emerga la verità. Ha inoltre lanciato un appello al rispetto e alla cautela, data la presenza di un figlio minore direttamente coinvolto in questa tragica vicenda.
La comunità di Termoli, scossa dalla notizia di settembre, attende ora con apprensione gli esiti dei nuovi accertamenti. La riesumazione del corpo di Andrea Costantini non è solo un atto tecnico, ma il simbolo della ricerca di una verità che la sua famiglia chiede con forza, una verità necessaria per iniziare un percorso di elaborazione del lutto e, forse, trovare pace.
