TORINO – Una vittoria dal peso specifico enorme, conquistata con il carattere e la determinazione di chi non vuole arrendersi. La Juventus supera l’ostacolo Pafos per 2-0 all’Allianz Stadium nella sesta giornata della League Phase di Champions League, al termine di una partita dai due volti. Un primo tempo da incubo, fischiato dal proprio pubblico, ha lasciato spazio a una ripresa di grande spessore, in cui i bianconeri hanno saputo imporre la propria superiorità tecnica e tattica, conquistando tre punti che la proiettano a quota 9 in classifica e consolidano la sua posizione in zona playoff.

Primo tempo da brividi: il Pafos spaventa la Juventus

L’avvio di gara è tutt’altro che semplice per la squadra di Luciano Spalletti. Il Pafos, ben messo in campo e senza alcun timore reverenziale, prende in mano il pallino del gioco, mettendo in seria difficoltà una Juventus apparsa contratta, lenta e prevedibile. Le occasioni più nitide della prima frazione sono infatti di marca cipriota. A salire in cattedra è l’attaccante brasiliano Anderson Silva, che prima sfiora il gol con un colpo di tacco velenoso e poi, al 32′, colpisce un palo clamoroso a Di Gregorio battuto. Sulla stessa azione, è provvidenziale il salvataggio in angolo di McKennie. Il portiere bianconero si supera poco dopo, deviando una conclusione pericolosa di Dragomir. La Juventus, dal canto suo, fatica a creare pericoli e l’unica vera occasione arriva solo al 43′ sugli sviluppi di un calcio d’angolo, con Jonathan David che, servito da una sponda di Kelly, manca incredibilmente la porta da pochi passi. I fischi dell’Allianz Stadium al duplice fischio dell’arbitro sono la fotografia impietosa di una prima frazione da dimenticare per i padroni di casa.

La metamorfosi nella ripresa: Conceição cambia il volto del match

Al rientro dagli spogliatoi, Spalletti decide di cambiare le carte in tavola, inserendo Francisco Conceição al posto di uno spento Zhegrova. La mossa si rivela azzeccata e decisiva. Il giovane esterno portoghese inietta vivacità e imprevedibilità alla manovra offensiva bianconera, spaccando letteralmente in due la partita. La Juventus alza il baricentro e aumenta la pressione. Al 58′ è proprio Conceição a rendersi pericoloso con una conclusione da posizione defilata, ben neutralizzata dal portiere Michael. È il preludio al gol che sblocca la partita.

Al 67′, Weston McKennie si inventa un gol da centravanti di razza: servito in area da Cambiaso, l’americano si gira in un fazzoletto e scarica un destro potente e preciso sul primo palo che non lascia scampo all’estremo difensore avversario. Una rete di pura forza e istinto che scaccia via la paura e il nervosismo che aleggiavano sullo stadio.

David chiude i conti, la Juve respira

Il gol del vantaggio libera mentalmente la Juventus, che ora può sfruttare gli spazi concessi da un Pafos costretto a scoprirsi. E così, al 73′, arriva il raddoppio che chiude definitivamente i conti. L’azione nasce da un recupero palla di Conceição a centrocampo; la sfera arriva a Kenan Yildiz, che con un assist al bacio serve Jonathan David. Il centravanti canadese, a tu per tu con il portiere, non sbaglia, riscattando l’errore del primo tempo e siglando una rete pesantissima per sé e per la squadra. Un gol che ha un sapore di liberazione per l’attaccante, come testimoniato dall’abbraccio con Spalletti al momento della sostituzione. Nel finale, la Juventus controlla agevolmente il risultato, portando a casa una vittoria sofferta ma fondamentale per il prosieguo del cammino europeo.

Le formazioni in campo

Queste le scelte iniziali dei due allenatori:

  • JUVENTUS (3-4-2-1): Di Gregorio; Kalulu, Kelly, Koopmeiners; McKennie, Locatelli, Miretti, Cambiaso; Zhegrova, Yildiz; David. All. Spalletti.
  • PAFOS (4-2-3-1): Michail; Luckassen, David Luiz, Goldar; Bruno, Sunjic, Pepe, Orsic; Correja, Dragomir; Anderson Silva. All. Carcedo.

Di nike

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